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Maati fu ucciso da 5 giovani: altri due arresti per l’omicidio di Campi Bisenzio

di Giorgio Brescia -


Nuovi arresti per l’omicidio di Maati Moubakir avvenuto un mese fa a Campi Bisenzio. Salgono a cinque i giovani indagati e portati in carcere con il provvedimento che colpisce altri due giovani accusati di aver partecipato all’uccisione a coltellate del 17enne all’alba 29 dicembre scorso dopo una serata passata in discoteca. Il 10 gennaio scorso era già stata applicata un’analoga misura cautelare a carico di tre giovani indagati.

Questa mattina i carabinieri della compagnia di Signa e del comando provinciale di Firenze hanno dato esecuzione a Campi Bisenzio ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della Procura dal Gip presso il Tribunale del capoluogo toscano a carico di un 18enne e un 22enne.

Dopo l’esecuzione del primo provvedimento cautelare, le indagini della Procura, avviate sin dalle prime ore successive all’omicidio, “sono proseguite e sono state sviluppate per la completa ricostruzione dei fatti. Ciò ha consentito – spiega il procuratore capo Filippo Spiezia – di rafforzare il quadro probatorio anche a carico dei nuovi soggetti”.

Entrambi i giovani residenti a Campi Bisenzio “sono stati ritenuti gravemente indiziati di aver attivamente preso parte” all’omicidio.

Drammatico il quadro di ricostruzione dell’aggressione ripetuta e violenta ai danni del fiovane, Gli accertamenti hanno evidenziato come “Maati Moubakir sia stato dapprima inseguito in strada dai 5 indagati, tutti armati di coltelli ed oggetti contundenti, nel corso di una violenta lite originata per futili motivi. Successivamente fu ripetutamente accoltellato in momenti diversi fino a quando, già gravemente ferito, questi cercava di allontanarsi dal luogo dell’aggressione salendo a bordo di un autobus di linea dal quale veniva, tuttavia, fatto scendere con violenza per poi essere mortalmente nuovamente colpito”.

Anche ai due nuovi arrestati è stato contestato l’omicidio volontario con le circostanze aggravanti dall’aver agito per futili motivi e con crudeltà, “alla luce della particolare efferatezza dell’azione criminosa” dimostrata nonostante la loro giovanissima età.


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