Politica

Ma… al Comune, mezzo gaudio

di Edoardo Sirignano -


Tre a uno. Così finisce il match al primo turno tra il centrodestra di Giorgia e il centrosinistra di Elly. La squadra della leader della Garbatella partiva favorita e conferma i pronostici, mentre il Pd non sprofonda. Hanno qualche difficoltà in più, invece, il Movimento 5 Stelle e i centristi di Italia Viva e Azione.

Il tris delle forze al governo

La coalizione guidata dal presidente del Consiglio si riprende Latina, dove Matilde Celentano stravince con il 70 per cento e conquista Imperia, dove ritorna un indiscusso protagonista della politica nazionale come Claudio Scajola e Treviso dove riesce a spuntarla Mario Conte. L’unica sorpresa, a queste latitudini, è solo come la sua civica sia davanti alla Lega di Salvini. “La donna del Lazio”, come l’hanno chiamata i suoi simpatizzanti, dedica il suo trionfo alle quote rosa, nella regione della capitale imbattibili. L’ex ministro berlusconiano, invece, parla di “rivincita”. La sinistra, infatti, aveva definito la sua discesa in campo “improponibile”. Non a caso lo sfidante di Scajola è il poliziotto che lo indagò sei volte.

Brescia salva il Partito democratico

Il centrosinistra, invece, si prende Brescia, dove si impone Laura Castelletti, la vice di Del Bono: “Questo risultato – sono le sue prime parole – è figlio del buon governo di dieci anni”. L’esponente dem riceve addirittura i complimenti dalla segretaria Schlein, che mai pensava di salvare quel feudo. Non a caso la premier aveva chiuso la campagna elettorale nel polmone produttivo del Paese.

Testa a testa

La partita, invece, resta apertissima negli altri centri chiamati al voto, dove sarà decisiva la consultazione prevista per il 28 e il 29 maggio. Ad Ancona, unico capoluogo di regione, conosciuto per il passato rosso, si va al ballottaggio. Distacco davvero residuale tra Daniele Silvetti e Ida Simonella.
In questo caso, conteranno e poco i rapporti tra il Nazareno e il Movimento di Giuseppe Conte. Sarà un rebus anche quanto succederà a Vicenza, dove parlando in gergo ciclistico, è una ruota avanti Francesco Rucco, in campo per il centrodestra su Giacomo Possamai. I governativi in vantaggio pure a Sondrio con l’uscente Marco Scaramellini, dove pesano e non poco i voti del Carroccio. Solo terzi gli amici di Letizia Moratti. I blu riescono a mantenere pure Pisa, in cui resiste il primo cittadino Michele Conte, avanti su Paolo Martinelli. Quest’ultimo, però, ha più di qualche chance di ribaltare il risultato al secondo round, considerando il 10 per cento ottenuto dal grillino Gabriele Amore. La sinistra può gioire, intanto, per Siena, dove almeno per adesso, è avanti Anna Ferrretti, sostenuta da Partito Democratico e Sinistra Italiana. Vantaggio per i progressisti anche a Teramo. Avanti Gianguido D’Alberto, che tra l’altro al secondo turno potrebbe giovarsi anche del sedici per cento ottenuto dai grillini. Per la coalizione conservatrice significativa è la vittoria inattesa di Pino Marchionna a Brindisi che ha battuto Roberto Fusco, nome indicato dal Movimento 5 Stelle. In questo caso, possiamo parlare di debacle per i pentastellati, considerando che la fascia tricolore era stata indicata appunto dal leader dei 5 Stelle, che ha chiuso il suo tour in giro per l’Italia in Puglia. Stesso esito anche a Massa, dove sembra confermarsi l’uscente Francesco Persiani. In questo caso, però, nella squadra che vince non c’è Fratelli d’Italia, in questo contesto alleato solo con il Nuovo Psi, che arriva terzo, ottenendo il 20 per cento. Un caso particolare pure quello di Terni. Qui nel ballottaggio non ci sarà né il Partito Democratico, né la forza guidata dall’avvocato di Volturara Appula. A contendersi la fascia tricolore Orlando Maselli, indicato dalla maggioranza di governo e Stefano Bandecchi, candidato da alcune civiche.

Se finisce al primo turno

Una cosa è certa, nel caso in cui dovesse spuntarla chi è avanti al primo turno, sarebbe in vantaggio il centrodestra che si prenderebbe 9 capoluoghi su 3. Fondamentale, quindi, sarà la compattezza del caso progressista per evitare la fine di quella luna di miele, iniziata dopo le primarie.

L’affluenza

Un’analisi è possibile effettuarla sicuramente per quanto concerne l’affluenza. Quest’ultima registra un’ulteriore performance negativa (59,03 per cento). Si registra un calo del 2,19 per cento rispetto alla precedente tornata, quando invece si recò all’urna il 61,22 per cento del campione elettorale.

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