Ambiente

Ispra: ok all’abbattimento dei lupi confidenti in Trentino

di Giovanni Vasso -


L’Ispra dà l’ok: via libera alla possibilità di abbattere fino a cinque lupi “confidenti” l’anno. Nel mirino, è proprio il caso di dirlo, della nuova disposizione ci sono quelli bollati con un termine, altro orrido anglicismo, che sta a indicare gli animali che hanno sviluppato l’abitudine di frequentare i centri abitati. L’istituto superiore per la protezione s’è convinta a dare il permesso al Trentino ma solo come extrema ratio. Prima, difatti, dovranno essere attuate tutte le “eventuali azioni di dissuasione necessarie” a cominciare dalla rimozione di tutto ciò che può attirare gli animali nei pressi di case, aziende e strutture private o pubbliche. I lupi, pure quelli “confidenti”, restano nel novero delle specie protette anche se non faranno più parte di quelle “estremamente protette”. La burocrazia può far la differenza tra la vita e la morte. Pure dei lupi, quelli “confidenti”.

Dal centrodestra si alzano voci di soddisfazione. Forza Italia esulta con Flavio Tosi: “L’impegno dura da mesi per arrivare a norme più estensive per consentire il contenimento del lupo. Il pressing di Forza Italia si è rivolto in Europa e verso il governo con un filo diretto con il ministro dell’Ambiente forzista Gilberto Pichetto Fratin. E dunque se a Bruxelles è in corso l’iter per la modifica della Direttiva Habitat sul declassamento da specie rigorosamente protetta a protetta, che aumenterà  i margini discrezionali per Stato e Regioni nelle azioni di contrasto, e per questa azione entro fine anno contiamo di chiudere la partita, qualcosa si muove anche a Roma: il ministero ha spinto Ispra, storicamente la più refrattaria al contenimento dei lupi, a cercare un approccio maggiormente collaborativo. Questa è chiaramente una svolta”. Gioisce anche la Lega.  “La presentazione dei nuovi protocolli tecnici per il 2025 da parte di Ispra rappresenta un concreto passo avanti verso una gestione più efficace della fauna selvatica, pur consapevoli che non si tratta di una rivoluzione. Grazie alla sollecitazione del Ministero dell’Ambiente, finalmente si va nella direzione di procedure più snelle e chiare per le Regioni, alleggerendo una burocrazia che finora ha ostacolato interventi necessari”, ha affermato in una nota Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo e segretario provinciale della Lega di Verona: “A gennaio ho scritto alla Commissaria europea per l’Ambiente, Jessika Roswall, chiedendo interventi immediati per garantire una gestione responsabile della fauna selvatica. Se è vero che gli abbattimenti regolamentati già esistono, è altrettanto vero che le attuali normative Ue impongono precondizioni complesse, spesso scollegate dalle reali esigenze dei territori, mettendo in difficoltà agricoltori, allevatori e amministratori locali. L’Europa superi approcci ideologici e inizi ad ascoltare chi affronta quotidianamente le conseguenze di una gestione inefficace della fauna, agendo in fretta. La battaglia è tutt’altro che conclusa, l’impegno della Lega continua, in Italia e in Europa, affinché si trovi un equilibrio tra tutela ambientale e salvaguardia delle attività economiche e della sicurezza delle persone. I protocolli Ispa sono un passo avanti, ma c’è ancora molto da fare per garantire alle Regioni strumenti efficaci e realmente utilizzabili”.


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