Economia

L’Unione europea sospende i contro-dazi commerciali

di Giuseppe Ariola -


L’Unione Europea ha deciso di rispondere alla “pausa” di 90 giorni annunciata da Donald Trump sui dazi commerciali sospendendo, a sua volta, le contromisure che aveva approvato come prima reazione all’attacco tariffario lanciato dagli Stati Uniti. La decisione, sostenuta da quasi tutti gli Stati membri (con la sola eccezione dell’Ungheria), è stata definita un “gesto costruttivo”, volto a favorire il dialogo e ad aprire la strada a un negoziato con Washington. Tuttavia, al di là delle intenzioni, il bilancio per l’Europa – in termini di reciprocità – è, per ora, sbilanciato a favore degli Stati Uniti. Infatti, la sospensione da parte europea riguarda contromisure pensate per rispondere ai dazi commerciali imposti il 12 marzo da Trump su acciaio, alluminio e prodotti derivati (25% di incremento tariffario), mentre queste stesse tariffe restano in vigore negli Stati Uniti e colpiscono direttamente l’industria europea. Non solo: anche i dazi aggiuntivi introdotti il 26 marzo, che impongono un altro 25% sui componenti auto e sulle automobili in arrivo dall’Europa, restano attivi. In questo caso, Bruxelles aveva cominciato a preparare contromisure, ma ha deciso di sospenderne l’attuazione per tutta la durata della tregua, confidando in una soluzione diplomatica. Una terza ondata di dazi, i cosiddetti “reciproci”, basati su un controverso calcolo del deficit commerciale elaborato dall’amministrazione Trump, sono stati solo parzialmente ridotti (dal 20% al 10%) ma anch’essi resteranno in vigore durante la “pausa”, definizione che appare quanto meno discutibile. Di fronte a questo scenario, molti si interrogano su cosa abbia realmente ottenuto l’UE in cambio della sospensione delle proprie contromisure. La risposta è arrivata dal portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa: “Abbiamo premuto il pulsante di pausa per favorire i negoziati. I dazi sono in vigore, ma vogliamo dare spazio al dialogo. Non vogliamo un’escalation, ma se ci sarà, non ci faremo calpestare”. Gill ha sottolineato che l’obiettivo dell’UE è duplice: da un lato, evitare una guerra commerciale che non gioverebbe a nessuno; dall’altro, difendere i propri interessi, dimostrando che l’Unione è pronta a reagire se necessario. Ha poi difeso la credibilità della Commissione, respingendo le accuse di incoerenza per aver annunciato e poi sospeso le misure senza ottenere la sospensione dei dazi americani. “La nostra è una linea coerente, strutturata, paziente e condivisa con gli Stati membri e l’industria europea. Questa unità è la nostra forza”. Sebbene al momento non siano previsti incontri ufficiali con l’amministrazione statunitense, Gill ha confermato che i contatti tra Bruxelles e Washington proseguono con regolarità a livello politico. La speranza è che questi 90 giorni siano sufficienti per avviare un negoziato serio, ma resta il dubbio sulla reale volontà degli Stati Uniti di trovare un accordo, considerata l’assenza di indicazioni chiare da parte di Trump al suo staff.


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