Attualità

Luci (spente?) a San Siro: rebus stadio per Sala, Inter e Milan

di Angelo Vitale -


Il destino dello stadio di San Siro di Milano oggi al centro di un vertice non informale ma, fin dall’annuncio del suo via, ispirato alla complessità. L’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello, e quello del Milan, Giorgio Furlani, sono arrivati intorno alle 11.00 a Palazzo Marino per incontrare il sindaco Giuseppe Sala. Sul tavolo, il futuro dei nuovi stadi di Inter e Milan a Rozzano e San Donato e la ristrutturazione di quello di San Siro.

Dopo meno di 90 minuti – meno della durata di una partita di calcio – il sindaco Sala, attorniato dai cronisti, ha raccontato che Antonello e Furlani hanno riferito l’esito delle lunghe analisi di fattibilità tecnico-economica rispetto all’ipotesi di ristrutturare il Meazza concludendo che “non è ristrutturabile, o per lo meno a costi accessibili”. Le squadre “non considerano l’ipotesi San Siro fattibile” a differenza di come si era pensato negli ultimi mesi, circolano ipotesi di una spesa che arriverebbe a 300 milioni di euro.

“La loro proposta – ha aggiunto Sala – è di tornare all’idea di un nuovo stadio nell’area del Meazza”, come già voleva la prima proposta avanzata nel 2019. Ipotesi che non sarebbe gradita al Comune, con due stadi nella stessa zona (da tempo protestano anche i residenti, ndr) e un San Siro deputato chissà a quali altre funzioni diverse da quelle per le quali finora è stato utilizzato.

Sul futuro dello stadio , ha detto Sala, i vertici di Inter e Milan hanno avanzato tre richieste. Vogliono sapere “qual è il valore di San Siro e delle aree adiacenti, su cui noi ci aspettiamo in questi giorni una prima valutazione dell’Agenzia delle Entrate perché non ci sia intenzione di speculare sul quel valore. Poi capire in dettaglio quanto e come incide il vincolo della Soprintendenza in ottica di cambio della proprietà – sul punto, nella prossima settimana prossima si svolgerà un incontro. Infine, i tempi per l’operazione: partendo da oggi, quali sono le tempistiche fino al momento in cui le società potranno entrare in possesso dello stadio e dell’area”.

Dal 2025 lo stadio di San Siro sarà coperto dal vincolo della Sovrintendenza e non potrà essere abbattuto. Ma il sindaco spera che “possa essere rimodulato. In parte il vincolo rimane, ma il fatto che la proprietà rimanga in mano pubblica o privata può cambiare le cose”.

Alla città quindi resterebbero due strutture: “Una per il calcio e l’altra ancora non si sa per cosa – ha aggiunto il sindaco -. Il Consiglio comunale su questo si era espresso con grande decisione e rimane il vincolo anche per le volumetrie dettate dal Piano di governo del territorio”.


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