Attualità

L’OSPEDALE DEL PAPA E LA SFIDA DI ONESTI

di Redazione -


di FRANCESCA CHAOUQUI
Da qualche settimana Tiziano Onesti è alla guida dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, a lui l’onere di rilanciare la struttura sanitaria guidata fino a pochi giorni fa, da Mariella Enoc con risultati altalenanti.
Il nosocomio dei piccini, nato nel 1869 per iniziativa dei duchi Salviati, è oggi il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa, un punto di riferimento sanitario per la salute di bambini e ragazzi non solo per la Capitale, ma per la più ampia comunità nazionale ed internazionale; è stato donato alla Santa Sede nel 1924, diventando a tutti gli effetti l’Ospedale del Papa. Oggi conta 5 sedi in Italia (Gianicolo, San Paolo e Baldelli, a Roma; Palidoro e Santa Marinella sul litorale laziale) e la presenza di tutte le specialità pediatriche, ma il vero punto di forza è l’umanità che si dona quotidianamente attraverso il personale sanitario altamente qualificato e motivato. “Nell’ammalato c’è Cristo e nell’amore di chi si china sulle sue ferite c’è la via per incontrarlo!” ricorda Papa Francesco che ha fortemente voluto la rivoluzione anche in questo ambiente; l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù infatti rientra tra le Istituzioni che sono sottoposte alla vigilanza del Consiglio per l’Economia e della Segreteria per l’Economia secondo l’Ordinamento giuridico vaticano.
A partire dal 2021, Il Bilancio di Sostenibilità ha sostituito il Bilancio Sociale. Etica ed integrità e trasparenza nelle relazioni; Sostenibilità integrata; Salute e sicurezza di pazienti e personale; Ricerca traslazionale e continuo miglioramento della qualità dell’assistenza sono le quattro linee di indirizzo strategico che guideranno i passi del prof Onesti per una sempre più integrata sostenibilità.
Il mandato della Enoc, durato sette anni, è stato caratterizzato sia dai tanti progetti che hanno portato le sue équipe mediche all’estero in soccorso delle popolazioni in difficoltà, sia dagli interventi mirati al potenziamento degli organi interni per una caratura come centro d’eccellenza mondiale sia per l’attività sanitaria che per la ricerca medica. A Tiziano Onesti l’onere e il compito della non facile gestione di un ente così grande ed esposto ai tanti rischi e ai tanti attacchi spesso gratuiti; oltre alla grande responsabilità di alimentare il clima di comunità messo in atto in questi anni e che è la cifra che caratterizza l’ospedale unico nel suo genere, ad anni luce avanti ai nosocomi statali italiani; la vigilante attenzione a quello che Papa Francesco definisce il cancro più forte per gli ospedali come questo: la corruzione. Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi Roma TRE e docente di Valutazioni d’Azienda presso la LUISS “Guido Carli” di Roma il Prof. Onesti ha subito dato la sua impronta a questo nuovo incarico citando Papa Francesco: “Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona con amore”. Da qui alle tematiche importanti quali la tutela della vita, della nascita, l’accompagnamento alla genitorialità, l’empatia con i piccoli pazienti e le loro famiglie.
“A volte non possiamo guarire, ma sempre possiamo curare” con questo motto la Enoc ha accolto il desiderio del Santo Padre di garantire le cure domiciliari per i lungo degenti, i terminali, come già sperimentato e attuato per dialisi peritoneale ed emodialisi per i piccoli pazienti ma il progetto non del tutto era stato realizzato. Per il prossimo triennio a Onesti di certo la grande impresa della nuova sede al Gianicolo, ma non solo, le sfide morali e scientifiche sulla tutela della vita deprecando l’aborto, l’eutanasia, affinché i più deboli, i più fragili della società, sentano la Chiesa a loro fianco, che si prende cura di loro con predilezione, garantendo la difesa contro chi oggi vuole negare la dignità umana promuovendo legislazioni laiciste contro l’umanità e ridicolizzando la difesa che la Chiesa fa delle vite dei nascituri, con la solita etichetta di una posizione ideologico, oscurantista e conservatore.
I media con la costante conta dei morti per covid prima per guerra geopolitica poi, per dinamiche assurde di cronaca, ci hanno abituato a vivere il momento finale della vita umana come un semplice incidente di percorso, il tempo scorre e tra le restrizioni, tra la distanza con i luoghi bombardati e gli assurdi eventi dei vicini di casa, ci abituiamo al concetto che una vita in più o in meno non cambia nulla. Il valore della vita fin dal suo concepimento non appartiene alle religioni ma all’umanità che deve custodirlo e che invece oggi ne fa motivo di progressismo e di fanatismo in nome della modernità. Se queste sono le basi per vivere il futuro non possiamo di certo aspettarci un mondo in cui l’uomo sia il custode del creato, lo stesso uomo che nega il valore della vita nella sua bellezza, non riconoscendo il diritto alla nascita, la tutela della famiglia e l’accompagnamento alla genitorialità nelle sue diverse forme. I bambini malati e sofferenti del Bambino Gesù ci richiamano alla grande responsabilità morale di essere adulti capaci di difendere la vita dell’uomo, di esercitare le regole economiche a beneficio dell’uomo e non del denaro che genera proprio negli ambienti sanitari una grande disparità favorendo la salute e le cure a chi è più facoltoso.

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