Londra e Parigi contro Pechino: “Aiuta i russi”.
L’agenzia di spionaggio per l’Estero del Reno Unito e il consigliere del presidente francese vogliono tirare ad ogni costo Pechino dentro il conflitto ucraino.
II capo dell’MI6 ha accusato il governo cinese e il suo leader, Xi Jinping, di essere “assolutamente complici” di Mosca.
Parlando a Praga, Richard Moore, al vertice dei servizi segreti inglesi dal 2020, ha dichiarato che “quando Putin ha invaso l’Ucraina, i cinesi hanno chiaramente sostenuto i russi. Hanno completamente sostenuto i russi a livello diplomatico, si sono astenuti nelle votazioni chiave alle Nazioni Unite, hanno ripetuto in modo assolutamente cinico tutta la retorica di Mosca”.
Moore ha affermato che l’MI6 ora dedica più risorse alla Cina rispetto a qualsiasi altra missione, il che “riflette l’importanza di Pechino nel mondo e la necessità cruciale di comprendere quali siano sia gli intenti che le possibilità del governo cinese”. Secondo lui l’equilibrio di potere tra Russia e Cina si è spostato a favore di quest’ultima, danneggiando il prestigio di Putin in Russia.
Parigi denuncia, invece, un coinvolgimento di tipo militare. La Cina sta consegnando attrezzature militari alla Russia da utilizzare in Ucraina. Lo ha detto Emmanuel Bonne, consigliere del presidente francese Emmanuel Macron, conversando con la Cnn all’Aspen Security Forum.
“Ci sono indicazioni che stanno facendo cose che preferiremmo che non facessero”, ha aggiunto Bonne, precisando che il gigante asiatico sta fornendo “equipaggiamento militare…per quanto ne sappiamo, enormi capacità militari alla Russia”.
Funzionari transalpini hanno successivamente corretto il tiro, riferendo all’emittente statunitense che il consigliere faceva riferimento non alla consegna di armi, ma a tecnologie che all’assistenza non letale, come caschi e giubbotti antiproiettile.
“Ciò di cui abbiamo più bisogno è l’astensione cinese”, ha osservato Emmanuel Bonne prima di concludere: “Abbiamo bisogno che capiscano che l’Ucraina è un conflitto di portata globale e che non possiamo offrire all’Ucraina la sconfitta per ragioni di principio, ma anche per ragioni molto operative. E ciò che è in gioco per noi in Ucraina è molto più della sua sovranità. Riguarda la stabilità del mondo”.