L’ombra del racket sui roghi dei lidi di Ostia
C’è l’ombra del racket sui roghi dolosi che, negli ultimi giorni, hanno distrutto alcuni dei lidi più importanti del litorale romano. E sebbene sia stato fermato il piromane, un 24enne bloccato mentre si allontanava di corsa dalle fiamme divampate nelle cabine di una delle strutture di Ostia, gli inquirenti sospettano che gli attacchi incendiari non siano il frutto di una mente perversa, ma atti commissionati dalla criminalità organizzata, che in queste settimane starebbe tentando di non perdere il giogo stretto attorno alle presunte vittime di intimidazioni. A mettere a rischio gli affari che potrebbero essere collegati al giro del racket proprio il bando del Comune di Roma per l’affidamento delle concessioni degli stabilimenti sul litorale. Non sarebbe un caso, infatti, che i roghi siano scattati poche ore dopo la sospensiva del bando, decisa in via cautelativa dal Tar a seguito del ricorso di alcuni concessionari. Senza contare che ben cinque dei sette lidi dati alle fiamme tra le sere di martedì e mercoledì sono gli stessi che a febbraio sono andati al bando per le nuove concessioni del Campidoglio. L’ipotesi è che il piromane possa averli colpiti su commissione, in modo da allontanare i possibili nuovi balneari interessati alla gara. Al momento non ci sono riscontri investigativi a supporto di tale pista, ma il sindaco Roberto Gualtieri è categorico: “Avanti con i bandi per Ostia. Il messaggio è che i bandi continuano, che tutto questo non ha nessuna influenza: noi andremo avanti nella trasparenza e nella legalità”.
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