“Lo sparo di Capodanno”, a giorni Pozzolo dal Gip
A distanza di nove mesi, c’è un primo esito – con un accordo tra le parti – circa l’episodio che per sempre sarà “lo sparo di Capodanno” di Rosazza. Il fatto che – nel clamore mediatico che ne nacque – ha attribuito al deputato Emanuele Pozzolo la qualifica di pistolero, anche se lui si è sempre detto estraneo all’esplosione partita dalla sua arma.
Luca Campana, il giovane che fu ferito ad una gamba, colpito da un proiettile esploso dalla pistola del parlamentare di Fratelli d’Italia, ha infatti ritirato la querela per lesioni che aveva sporto nei confronti del deputato dopo “lo sparo di Capodanno”.. Sui termini della mediazione tra Pozzolo e Campana e sull’importo dal primo risarcito al secondo vige una clausola di riservatezza. L’accordo economico raggiunto tra i due, però, non ferma il percorso giudiziario della vicenda. Mercoledì 9 ottobre, in tribunale a Biella, è infatti fissata l’udienza davanti al Giudice per le indagini preliminari. Pozzolo vi arriva alleggerito di uno dei capi di imputazioni. Rimangono in piedi, invece, a suo carico le accuse per il reato di esplosioni pericolose e per aver portato in giro un’arma da collezione caricata con munizioni da guerra. In particolare, per averla portata con sé in occasione di quell’incontro nella Pro Loco di Rosazza cui partecipavano intere famiglie e anche bambini perché deciso, in occasione del Capodanno, per uno scambio augurale tra tutti coloro che vi intervennero.
Tra essi, oltre alla sindaca Francesca Delmastro, c’era suo fratello Andrea, già allora sottosegretario alla Giustizia.
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