Lo Sciacallo torna in una serie tv: gli omicidi, il terrorismo e l’intreccio con la cronaca vera
A distanza di un giorno dal lancio ufficiale nel Regno Unito arriva anche in Italia da oggi su Sky Atlantic “The Day of the Jackal”, le avventure dello Sciacallo in una miniserie televisiva britannica creata e scritta da Ronan Bennett e diretta da Brian Kirk, Paul Wilmshurst, Anu Menon e Anthony Philipson. E’ l’adattamento del romanzo “Il giorno dello sciacallo” di Frederick Forsyth e vede come protagonisti Eddie Redmayne, Lashana Lynch e Úrsula Corberó.
Rivisitazione del testo originale, con la storia ambientata in epoca moderna – Redmayne che ne è anche produttore l’ha descritta come “un’opera completamente diversa”- riporta in primo piano la vicenda narrata dallo scrittore nel 1971 (all’epoca un sicario professionista è incaricato di uccidere il presidente francese Charles de Gaulle) che è considerata dalla critica come uno dei più famosi libri di spionaggio.
La politica e il terrorismo ai margini di omicidi a pagamento già presenti in due versioni del libro per il cinema, la prima nel 1973 e la seconda nel 1997 con Richard Gere che inseguiva, aiutato da Sidney Poitier, un inafferrabile Bruce Willis scelto dalla produzione dopo il rifiuto di Sean Connery, Willem Dafoe e Matthew McConaughey.
Gli scandali, la politica e il terrorismo che hanno affiancato nella cronaca vera il percorso del libro – fu il primo bestseller dello scrittore – e i suoi adattamenti fino a quello della serie in tv da oggi.
Nel libro, per esempio, Forsyth spiegava esattamente quanto fosse facile procurarsi documenti falsi in Inghilterra. Girando per i cimiteri dei piccoli paesi sparsi per la Gran Bretagna, lo Sciacallo copiava i dati di bambini morti per cause naturali e si impossessava del loro certificato di nascita nelle parrocchie locali. Poi inviava la documentazione all’ufficio competente per ottenere una carta d’identità sostenendo di averla perduta. Questi uffici, negli anni ’70 e ’80, non facevano nessun controllo con i certificati di morte, quindi lo concedevano tranquillamente. Un metodo che era usato dal governo per le identità fasulle dei suoi agenti segreti. Una rivelazione dell’autore che sollevò un gran polverone.
C’è poi nel romanzo il killer ritenuto responsabile di un altro omicidio politico del tempo, l’uccisione del dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Leónidas Trujillo. Nel libro, la descrizione dell’omicidio riprendeva la stessa dinamica dell’attentato reale.
Lettori del libro furono il terrorista Carlos, tra i cui effetti personali fu ritrovata una copia del volume. Un’altra copia fu trovata tra le cose di Yigal Amir, il giovane estremista di destra che assassinò nel 1995 Yitzhak Rabin, l’allora primo ministro d’Israele: la polizia stabilì che aveva usato il testo come manuale dell’assassinio da compiere.
E oggi? L’ideatore della serie tramessa da Sky è Ronan Bennett, uno scrittore nato a Belfast che è stato anni fa militante dell’Ira, l’Esercito repubblicano irlandese protagonista della guerra civile contro il Regno Unito a colpi di bombe ed attentati.
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