Attualità

Lo ‘ndranghetista ultras Inter ucciso in una Smart dal capo della Curva Nord

di Angelo Vitale -


La cronaca nera nel mondo del calcio nazionale, la serie A si macchia di sangue per un omicidio avvenuto a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese: la vittima, un uomo che è stato accoltellato a morte in via Nino Besozzi 2, è un ultras dei nerazzurri. L’intera dinamica del delitto sarebbe da accreditare a quanto accade negli ambienti del tifo dei sostenitori dell’Inter. Un altro uomo di 41 anni è stato ferito a una gamba da colpi di arma da fuoco.

Dalle prime informazioni, l’identificazione della vittima avrebbe condotto gli investigatori ad Antonio Bellocco, 36 anni, una persona assai vicina alla famiglia ‘ndranghetista dell’omonimo clan, negli ultimi tempi considerato vicino al tifo organizzato nerazzurro. Il presunto aggressore è un nome di spicco del tifo nerazzurro, Andrea Beretta, capo ultrà della Curva Nord dell’Inter.

AGGIORNAMENTO

I particolari della vicenda e dei personaggi coinvolti, nella cronaca di MilanoToday. Bellocco è arrivato in una Smart nel parcheggio della palestra Testudo, storico ritrovo degli ultras Inter. Ha cercato Beretta, poi salito al suo fianco nell’auto. Un breve colloquio, poi lo sparo (un proiettile dell’arma di Bellocco raggiunge all’anca Beretta, gli verrà estratto in ospedale, fermatosi nella schiena). La reazione di Beretta, che il suo legale già definisce legittima difesa, con colpi di coltello alla gola di Bellocco.

Confermati tra loro i rapporti di frequentazione, pur se ora emergerebbe il ruolo di Bellocco come figura divisiva nell’ambiente del tifo organizzato. poche ore prima, giocata insieme dai due partita a calcetto a Carugate contro i capi ultras del Milan, battuti sul campo.

Sul luogo dell’omicidio, anche altri capi ultras della curva nerazzurra, tra i quali Marco Ferdico, Mauro Nepi e Matteo Norrito. Bellocco è stato padrino al battesimo della figlia di Ferdico.

Bellocco era il nipote di un boss ‘ndraghetista fondatore dell’omonima cosca con base a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Nel gennaio scorso il padre, Giulio Bellocco, era morto mentre era in carcere a Opera, detenuto in regime di 41 bis. La stessa vittima aveva precedenti penali per reati legati al crimine organizzato.


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