PRIMA PAGINA-L’Italia chiede la liberazione di Cecilia Sala, ma l’Iran rilancia su Abedini
Le condizioni della detenzione di Cecilia Sala hanno scatenato la reazione dell’intero mondo politico, tanto più dopo la richiesta dell’Iran di scarcerare Abedini. Lo stesso governo ha accelerato nel tentativo di individuare una strada che possa riportare la giornalista a casa e, soprattutto, alla libertà. Reazioni ancora più dure e indignate di quelle suscitate non appena resa nota la notizia del suo arresto in Iran e del trasferimento nel carcere di Evin a Teheran, dove è stata posta in isolamento da ormai quindici giorni con un neon acceso 24 ore su 24, privata degli occhiali e costretta a dormire per terra, senza neanche un materasso. Il tutto per una generica violazione della legge islamica, senza che alcuna accusa specifica e circoscritta sia stata ancora formalizzata dai magistrati iraniani. L’eco della vicenda sta risuonando anche a livello internazionale, tanto che l’Alta Rappresentante dell’Unione europea Kaja Kallas ha chiesto “il rilascio immediato della giornalista italiana Cecilia Sala arrestata in Iran” ricordando che “nessuno dovrebbe essere detenuto per aver svolto il proprio lavoro; il giornalismo non è un reato”.
Anche la diplomazia, mossasi inizialmente sottotraccia, come di consueto in questi casi nei quali discrezione e delicatezza sono praticamente d’obbligo, ha intensificato la propria azione. Prima con una nota ufficiale trasmessa a Teheran e successivamente con la convocazione alla Farnesina dell’ambasciatore dell’Iran a Roma, Mohammad Reza Sabouri. Su indicazione del ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, ieri mattina il segretario generale del dicastero Riccardo Guariglia ha chiesto al diplomatico iraniano l’immediata liberazione di Cecilia Sala e ribadito “la richiesta di assicurare condizioni di detenzione dignitose, nel rispetto dei diritti umani, di garantire piena assistenza consolare alla connazionale, permettendo all’ambasciata d’Italia a Teheran di visitarla e di fornirle i generi di conforto che finora le sono stati negati”, come reso noto da un comunicato diramato al termine dell’incontro. La risposta dell’ambasciata iraniana, diffusa su X, ha messo nero su bianco quello che ormai era lampante, ovvero che Cecilia Sala è considerata da Teheran come merce di scambio per la liberazione di Mohammad Abedini. L’ingegnere iraniano esperto di droni è infatti detenuto presso il carcere di Opera da quasi venti giorni ed è accusato dagli Stati Uniti di aver avuto un ruolo nell’attentato nel quale a gennaio hanno perso la vita tre soldati americani di stanza in una base militare in Giordania. Motivo per il quale gli Usa ne hanno chiesto l’estradizione. Da parte dell’Iran quelle nei confronti di Abedini sono considerate come “false accuse” e la richiesta è quella che il governo “acceleri la liberazione del cittadino iraniano detenuto”. Di avviso diametralmente opposto il procuratore generale di Milano che nel trasmettere il proprio parere alla Corte d’Appello in merito alla richiesta dei domiciliari avanzata dall’avvocato dell’ingegnere iraniano si è detto contrario alla revoca degli arresti domiciliari in carcere. Per quanto riguarda invece Cecilia Sala, l’ambasciata iraniana ha sostenuto di averle garantito “tutte le agevolazioni necessarie, tra cui ripetuti contatti telefonici con i propri cari”. Nessuna apertura alle richieste italiane quindi, il che fa aumentare l’apprensione per la giornalista e salire ulteriormente la tensione tra Roma e Teheran, tanto più dopo che l’Iran ha di fatto esplicitato il legame tra l’arresto della nostra concittadina e quello di Abedini.
Dopo l’incontro alla Farnesina si è tenuto un vertice a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, il vicepremier Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e alcuni rappresentanti dell’intelligence per fare il punto sulla situazione e individuare le possibili strade da percorrere per ottenere la scarcerazione di Cecilia Sala. Poi, in serata, la presidente del Consiglio ha ricevuto Elisabetta Vernoni, la madre della giornalista italiana.
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