L’INTERVISTA – Matone (Lega): “Vergognoso che la sinistra utilizzi l’omicidio di una povera ragazza per attaccare il governo”
SIMONETTA MATONE DEPUTATA LEGA
“È vergognoso che la sinistra utilizzi l’omicidio di una povera ragazza per attaccare il governo. Dietro l’azione di Filippo c’è una lucidità impressionante, ma sarà la magistratura a decidere”. A dirlo Simonetta Matone, deputata della Lega ed ex togato.
Che idea si è fatta rispetto a questa tragedia e alla successiva polemica che ne è venuta fuori?
Tutta questa storia è stata stravolta da una strumentalizzazione politica. Ne sono la prova gli attacchi nei confronti della mia persona e di Salvini. Per quanto mi riguarda, ho sostenuto una tesi o meglio ancora un dato oggettivo, riferito al tema dei maltrattamenti in famiglia, che non c’entra nulla con la vicenda di Giulia. Questa ragazza è stata uccisa con altre modalità e con altre caratteristiche di contesto. Non è la vittima di uno che ha subito maltrattamenti, ma di uno che ha deciso di ucciderla per le ragioni che tutti sappiamo, la laurea, il sentirsi scavalcato, abbandonato e via dicendo. Credo, pertanto, che sia in atto un tentativo da parte della sinistra e dell’opposizione di ribaltare il tavolo, postando l’attenzione sul tema della cultura patriarcale.
L’Italia, intanto, ha già deciso che Filippo merita l’ergastolo. Come proverà a salvarsi?
Non ho idea di quale sarà la strategia difensiva. Dietro alle azioni di Filippo, almeno per quanto si sa dal punto di vista giornalistico, c’è una lucidità impressionante. Si è portato il coltello, lo scotch, ha fatto una ricerca su internet rispetto ai luoghi per un’eventuale sopravvivenza, si è portato i sacchi per coprire il cadavere, ha scelto un luogo impervio, optando per una strada che sarebbe stata riaperta solo ad aprile, è fuggito. C’è dietro tutto ciò un grande ragionamento, una riflessione. Sono scelte meditate e ponderate. Quanto accadrà da un punto di vista processuale non lo posso prevedere.
“Madri non normali dietro uomini violenti”. Scoppia una polemica rispetto a una tesi, che secondo parte della stampa, avrebbe sostenuto in tv…
Mi sono trovata in una tempesta mediatica. Ho sostenuto tutt’altro. Nella mia esperienza, i maschi maltrattanti sono vissuti in famiglie estremamente violente. Hanno respirato la violenza da quando erano bambini e hanno avuto delle madri che non si sono ribellate ai padri violenti. Il mio ragionamento, dunque, è: bisogna aiutare queste donne a uscire dal tunnel per denunciare.
La sinistra accusa la destra di impedire che una donna possa badare alla famiglia, ma allo stesso tempo fare carriera. Come risponde?
La violenza carnale diventata sessuale, le aggravanti, la legge sulla pedopornografia, quella contro la prostituzione minorile, il codice rosso, il reddito di libertà, sei milioni di euro stanziati per aiutare le donne vittime di mariti e compagni violenti, sono iniziative che valgono più di mille parole. Come fa la sinistra a sostenere una bugia storica e morale? È vergognoso che si possa usare l’omicidio di Giulia per attaccare il governo.
Polemiche anche sul consulente di Valditara che ritiene che la violenza sia da ambo le parti…
Sul tema ha ampiamente risposto oggi il ministro Valditara nella conferenza stampa di presentazione delle linee guida contro la violenza e la parità di genere.
In un’Italia, dove i ragazzi sono sempre più violenti, sarebbe utile, intanto, rivedere il sistema normativo?
A mio parere bisogna fare un lavoro enorme all’interno delle famiglie e nella scuola, quelle che molti chiamano agenzie formative. Devono lavorare insieme per rimettere apposto tutti quelli che sono i valori, dal rispetto dell’altro, passando per la non prevaricazione, la selezione delle amicizie. La cultura della parità è utile che venga respirata tra le mura domestiche, con professori che non tollerano il bullismo. Tutti devono fare la loro parte.
Qualche dubbio, dopo questa tragedia, è emerso pure sulla sicurezza del Paese. Perché?
La sicurezza con la fuga di Filippo non c’entra nulla. È uno dei soliti tentativi di confondere le acque, di usare una tragedia per attaccare l’esecutivo.
Da magistrato, però, considerando quanto è accaduto, ritiene che qualcosa debba essere cambiato?
Va rafforzato il codice rosso. Ieri mattina ne è stata approvata la modifica in Senato. Non credo, comunque, tanto nelle norme quanto nelle condotte, nei comportamenti e negli esempi.
I modelli non sempre sono i migliori…
I modelli che la società propone devono essere cambiati.
Come? Faccia un esempio…
Vivere in famiglia è dove la violenza non c’è, le donne vengono rispettate e si è obbligati a seguire delle regole di comportamento. Non mi sembra tanto difficile.
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