“Sul governo solo attacchi estemporanei. La scuola è la nostra vera priorità”. A dirlo il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti.
A parte l’effetto novità, perché il Liceo del Made in Italy è importante per il Paese?
É importante perché ha l’ambizione di strutturare un percorso scolastico che si occupi di un settore strategico e basilare per la nostra cultura e la nostra economia. Le eccellenze nel mondo devono essere promosse e tutelate nel mercato mondiale. Tengo a precisare che questo Liceo si distingue da scuole già esistenti con indirizzi tecnici e professionalizzanti che si occupano meritoriamente nel settore della moda, del design, dell’agroalimentare, in quanto la struttura liceale si evince dalle materie umanistiche come lettere e storia dell’arte a cui si aggiunge l’approccio critico all’economia aziendale, alla comunicazione e all’economia internazionale.
Non temete un flop iscrizioni, considerando che pochi sanno dell’esistenza del nuovo istituto?
In questo primo anno il liceo del Made in Italy avrà caratteristiche sperimentali ed è ovvio che solo con un buon orientamento si avrà la possibilità di far conoscere questa nuova scuola. Consideriamo questo l’inizio di un percorso e siamo soddisfatti che nonostante i tempi molto stretti si sia riusciti, seppur in forma sperimentale, ad avviare il biennio Made in Italy all’interno dei Licei Economico Sociali.
In questo modo, però, potremmo trovarci di fronte a una scuola fin troppo a misura di impresa. Non è un rischio per l’istruzione pubblica?
Non penso che tale iniziativa possa incidere negativamente sulla scuola pubblica a causa del rapporto con le imprese. La finalità di questa scuola è formare una classe dirigente in grado di tutelare le nostre eccellenze nel mondo. Nel percorso è dunque evidente che ci debba essere anche una conoscenza delle aziende che trattano prodotti italiani. Deve quindi esistere un collegamento al mondo imprenditoriale, ma mantenendo una solida preparazione culturale, umanistica e identitaria, con adeguati strumenti culturali per valorizzare al meglio le eccellenze italiane e la capacità creativa e imprenditoriale che rende grande la nostra Nazione del mondo. Pertanto, la scuola deve restare scuola con funzioni ben diverse dall’impresa.
In un Paese in cui gli insegnanti guadagnano poco, non sarebbe stato più utile prima rivedere stipendi e pensioni?
L’istituzione del liceo del Made in Italy non incide in alcun modo sulle risorse da destinarsi al personale scolastico. Va invece evidenziato che grazie a questo Governo, dopo tantissimo tempo, ci sono stati significativi aumenti agli stipendi compresa anche l’erogazione di arretrati.
Il comportamento dei singoli a volte finisce col danneggiare l’operato di un esecutivo, che a parte gli scivoloni di qualcuno sta facendo bene per il Paese. È d’accordo?
Bisogna fare molta attenzione a non speculare su singoli episodi, seppur sbagliati, imputandoli al Governo. Nei fatti ai quali fate riferimento il governo è completamente estraneo e quindi sarebbe ingiusto cercare colpe che non esistono.
Che idea si è fatta, invece, rispetto alla contestazione a Beatrice Venezi. Non è che il vero fascista è chi intende limitare la cultura a pochi?
È davvero vergognoso che venga contestata un’artista del calibro del direttore d’orchestra Beatrice Venezi. Queste manifestazioni di intolleranza sono spesso una caratteristica della sinistra estrema e per fortuna la piccola contestazione di Nizza è stata messa in atto da uno sparuto gruppo, mentre tutto il teatro si dissociava applaudendo la Venezi.
Dopo il caso Cecchettin, diversi gli episodi di violenza da parte di giovani. Quanto tempo ci vorrà affinché le tante belle parole sull’educazione dei ragazzi, spese dopo l’omicidio, diventino concretezza?
È un percorso lungo e difficile che è doveroso intraprendere. La cultura del rispetto è alla base di una buona educazione ed è a scuola che si deve imparare a rispettare ogni essere vivente. La scuola può fare molto ma per raggiungere risultati efficaci, bisogna che anche la famiglia collabori dando ai figli un’educazione adeguata. La prima cosa da affrontare è quella di far capire la differenza tra amore e possesso e che ognuno deve essere libero di effettuare le proprie scelte. Solo così, educando al rispetto e insegnando ai giovani che nella vita esistono ostacoli che vanno superati, si potranno contrastare crimini odiosi come quello di Giulia e di tante altre povere donne uccise.