Attualità

L’interesse del minore non sia vittima dell’egoismo degli adulti

di Redazione -

CARLO GIOVANARDI POLITICO


di CARLO GIOVANARDI
Sabato 18 marzo la neo segretaria del Pd Elly Schlein ha partecipato a Milano ad una manifestazione di solidarietà con le cosiddette famiglie arcobaleno, che protestano contro la decisione del Governo di non iscrivere all’anagrafe come figlio dei committenti il bambino comprato all’estero tramite la famigerata pratica dell’utero in affitto. Secondo gran parte del mondo LGBTQ (femministe escluse) il superiore “interesse del bambino” sarebbe quello di essere riconosciuto anche in Italia come figlio di due uomini e di due donne, anche se nato all’estero. Mi permetto allora di citare fatti che purtroppo troppi media omettono di ricordare, sempre curioso di trovare qualcuno che li possa confutare. Primo, una coppia di uomini o una coppia di donne non sono in grado in natura di avere figli; secondo, un bambino può nascere soltanto, nel caso di due uomini, se la gravidanza sia portata avanti da una donna grazie al materiale genetico di uno dei due e nel caso delle due donne se c’è un uomo che offre il suo materiale genetico; terzo, in Italia queste pratiche sono vietate: ricorrere all’utero in affitto è reato, concetto ribadito recentemente dalle sezioni unite della Cassazione che nel negare l’iscrizione all’anagrafe di un bambino commissionato all’estero da una coppia di omosessuali italiani ha scritto che si tratta di “pratica che offende in maniera intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”; quarto, per aggirare questo divieto le coppie omosessuali italiane si rivolgono ad agenzie (a Milano addirittura c’è una Fiera del settore) che dietro il pagamento di somme che variano da 100 mila a 300 mila euro garantiscono all’estero un neonato perfetto, di norma con un ovulo fecondato di una donna bianca, sana, di bell’aspetto, che viene poi innestato per la gravidanza ad una gestante di qualche paese del terzo mondo (ma anche ucraina o russa); quinto, al momento della nascita il neonato viene sottratto alla vera madre e consegnato ai committenti con la lesione, sin dall’inizio, del sacrosanto diritto di un bambino di crescere con una figura paterna ed una materna; sesto, una recente sentenza del Tribunale di Bari ha messo in luce ulteriori incredibili pasticci: in questo caso si tratta di un coppia di lesbiche, la prima delle quali ha fatto innestare negli Stati Uniti il suo ovulo fecondato (da un donatore) ad una seconda donna che lo ha partorito (che per la legge italiana è la vera madre) per poi portarlo in Italia come figlio suo e della sua partner (la terza donna). Purtroppo poi la coppia è scoppiata e quella che ci ha messo l’ovulo rifiuta di far vedere la bambina all’altra, mentre il vero padre e la vera madre sono spariti nel nulla. Penso che ci voglia un bel coraggio a sostenere che il “superiore interesse del bambino” sia crescere in questo manicomio; settimo, in realtà siamo di fronte ad un drammatico fenomeno che consente a signori ricchi e potenti di sfruttare il bisogno e la disperazione dei poveri per portargli via addirittura la prole, quella che i rivoluzionari del secolo passato ritenevano essere l’unico bene dei proletari, cosicché la popolana Filumena Marturano potevano con orgoglio dire nell’omonima commedia: “i figli non si pagano!”; in ultimo, non mi vengano a raccontare che chi si ritrova con due padri e senza madre accetterà serenamente la sua condizione. Consiglio a tanti sprovveduti osservatori di prendere contatto con la Associazione Nazionale di coloro che vennero suo tempo abbandonati negli orfanotrofi e si battono per poter sapere di chi sono davvero figli, diritto a loro riconosciuto dalla Corte Costituzionale e diventato per loro una ragione di vita. L’unica via per uscire dalla strada del sostegno a questi falsi diritti è rendere universale il reato di utero in affitto, da perseguire ovunque sia commesso, avendo ben presente che il superiore interesse del bambino è quello di non essere vittima dell’egoismo degli adulti.

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