L’inquinamento è una minaccia per la gravidanza
L’esposizione al particolato fine (PM2.5) durante la gravidanza può alterare le risposte immunitarie delle donne e degli embrioni, causando potenziali complicanze alla nascita. Lo rivela uno studio della Harvard T.H. Chan School of Public Health, pubblicato su Science Advances. “Questo studio rappresenta un progresso significativo nella comprensione dei meccanismi biologici attraverso i quali il PM2.5 influisce sulla gravidanza, sulla salute materna e sullo sviluppo fetale”, ha dichiarato Kari Nadeau, coautrice della ricerca. Precedenti studi avevano già evidenziato il legame tra inquinamento atmosferico e problemi per la gravidanza che possono comportare preeclampsia, basso peso alla nascita e ritardi nello sviluppo infantile. Il nuovo studio, che ha coinvolto sia donne non gravide che gestanti al quinto mese di gravidanza, ha indagato gli effetti del PM2.5 sul Dna cellulare e sul ruolo degli istoni, proteine fondamentali per la regolazione genica. I ricercatori hanno analizzato l’esposizione media delle partecipanti all’inquinamento atmosferico e le modifiche indotte negli istoni, che regolano il rilascio delle citochine, molecole chiave nei processi infiammatori. I risultati hanno mostrato che il PM2.5 può alterare gli istoni, compromettendo il normale funzionamento dei geni coinvolti nella produzione delle citochine. Queste alterazioni causano un aumento dell’infiammazione, che può avere ripercussioni negative sia sulla madre che sul feto. Uno squilibrio che potrebbe essere responsabile di complicazioni durante la gravidanza e di problemi per lo sviluppo nel nascituro.
Secondo Youn Soo Jung, coautrice dello studio, i risultati sottolineano l’importanza di ridurre l’esposizione delle donne in gravidanza all’inquinamento atmosferico per proteggere la loro salute e quella dei feti. Misure politiche per migliorare la qualità dell’aria, così come linee guida cliniche per aiutare le gestanti a limitare l’esposizione al PM2.5, potrebbero contribuire significativamente a ridurre le complicazioni legate alla gravidanza. Lo studio rappresenta un passo avanti nell’approfondimento degli effetti biologici dell’inquinamento ambientale, evidenziando l’urgenza di affrontare il problema per salvaguardare la salute materno-fetale.
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