L’INGRANDIMENTO – La resa dei conti fra berluscones Cattaneo e Ronzulli vanno alla guerra
di MAFALDA BOCCHINO
Il maltempo al Nord Italia colpisce anche Forza Italia. A parte le esternazioni di facciata sulle amministrative, dove viene recitato il solito copione, è in corso una vera e propria faida interna tra gli azzurri. A darsele di santa ragione sono le due principali correnti del berlusconismo. La prima è quella filo-meloniana rappresentata dal titolare della Farnesina Antonio Tajani e sponsorizzata dalla fidanzata del Cav Marta Fascina. La seconda, invece, è quella capeggiata dall’ex fedelissima di Silvio Licia Ronzulli. La goccia che fa traboccare il vaso è un tweet di Alessandro Cattaneo, il capogruppo a Montecitorio fatto fuori dopo l’epurazione voluta dai governativi. L’ex sindaco su Twitter non risparmia il nuovo coordinatore regionale della Lombardia Alessandro Sorte, sponsorizzato dal ministro degli Esteri, che dopo le amministrative, a sorpresa, cambia il vertice del partito nella sua amata Pavia: “L’ennesima scelta non condivisa, nemmeno discussa cinque minuti davanti a un caffè, dettata solo da motivi personali – cinguetta. E’ inaccettabile che nel mezzo di un momento non semplice per il nostro partito si proceda così. Si vuole cacciare le persone? Lo si dica chiaramente! Pavia ha dato al partito le migliori percentuali nel collegio elettorale di tutto il Nord Italia e la seconda migliore percentuale alle ultime regionali. Per tutelare non me stesso ma il partito da un metodo, che porterà a distruggerci, ho già provveduto a deferire ai probiviri l’onorevole Sorte per ricordargli che tra le facoltà del coordinatore regionale non c’è quella di nominare i commissari provinciali. Sono veramente desolato che si debba arrivare a questo punto”. Non è, comunque, il primo attacco verso gli ex fedelissimi di Arcore. Nelle famose chat, c’era stato più di qualche semplice battibecco tra i maggiori rappresentanti delle due fazioni. C’è chi dice che Ronzulli avrebbe già incontrato Salvini per trattare un eventuale passaggio alla Lega. Il Carroccio, d’altronde, sarebbe una casa perfetta per Licia e compagni. Questi ultimi hanno più di qualche affinità con i verdi. Artefici di una vera e propria restaurazione, invece, sono coloro che hanno preso il potere. La nuova Fi è, nei fatti, guidata da un poker di generali. Il primo a ricevere i gradi di è ovviamente Sorte che ha preso il posto della Ronzulli e come denunciato da Cattaneo sta silurando gli ex colonnelli. Altro pilastro del nuovo vertce il sottosegretario Tullio Ferrante. Il campano, fedelissimo della Fascina, si è trovato, a sorpresa, nel cerchio magico del Cav. Un profoli in grado di mettere in secondo piano anche un personaggio carismatico come l’europarlamentare Fulvio Martusciello. Stefano Benigni, coordinatore nazionale dei giovani, poi, sarebbe stato il prescelto dalla fidanzata di B. per svecchiare il gotha azzurro. L’originario di Alzano Lombardo, secondo quanto vociferano gli esperti delle dinamiche interne al partito, avrebbe già stilato una lista di ragazzi da promuovere tra i cosiddetti big. L’ultimo pilastro del nuovo gotha, infine, si chiama Alessandro Battilocchio. Il deputato di Civitavecchia è il fedelissimo di Antonio Tajani e del neo capogruppo Paolo Barelli alla Camera. Qualcuno già dice che sarà il nuovo Gasparri. Una cosa è certa, il parlamentare dai capelli rossi ha amici nella Santa Sede e nei palazzi che contano. Un vero e proprio uomo delle istituzioni. Il problema, però, resta quello legato al tempo, E’ davvero il momento giusto – dicono gli storici elettori – per avviare un nuovo ciclo? Il Cav, infatti, è ancora in ospedale, mentre il partito, seppure in ripresa, rispetto a qualche mese fa, non vive periodi felici come quelli di una volta. La verità è che è già in corso una trattativa con Meloni per il sempre predicato “partito conservatore”. Per questa sfida, serve gente nuova e non i soliti noti.
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