Dopo l’incendio di Ciampino, gli interrogativi sui privati che fanno vigilanza negli scali
L’incendio di Ciampino, tutti gli interrogativi. C’è ancora tanto da fare, ha spesso ripetuto ai media la premier Giorgia Meloni. C’è ancora tanto da fare in ogni segmento del Paese, laddove le cose non funzionano: ieri, per esempio, un incendio doloso ai piedi di una torre di controllo ha provocato per 5 ore il blocco dello scalo aereo di Ciampino e il trasferimento di alcuni voli a Fiumicino.
A provocarlo, arrivando liberamente nelle prossimità di una sala che i giornali definisco “apparati”, anche se l’Enav si è prodigato nel chiarire che non sono state danneggiate le attrezzature tecnologiche dell’impianto, un cittadino georgiano di 36 anni arrivato a Ciampino con un decreto di espulsione che aveva spintonato un controllore di volo, entrando nei locali. Il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto un completo chiarimento sui fatti. Perché gli interrogativi sono molti.
A quelli del ministro dei Trasporti aggiungiamo i nostri. Davvero nel nostro Paese, dove la polemica delle opposizioni sulla questione migranti fa il suo lavoro attaccando principalmente il governo Meloni, può succedere che l’espulsione di un immigrato sia attuata consegnandogli in mano un foglio da esibire in un aeroporto? E se quel georgiano, invece di andare ad appiccare le fiamme sotto la torre di controllo, fosse rimasto in Italia chi se ne sarebbe accorto? E poi, tornando allo sconcertante episodio, è davvero possibile – nella Capitale del Paese da gennaio interessata ad un piano di sicurezza speciale in occasione dell’Anno Santo e in uno scalo aereo spesso attraversato e frequentato dai massimi rappresentanti istituzionali – entrare e appiccare un incendio solo spintonando un controllore di volo?
AGGIORNAMENTO
“I livelli di sicurezza sono stati innalzati a livello nazionale. Del resto, la facilità con la quale quella persona è entrata in un’area riservata dell’aeroporto deve necessariamente farli innalzare: il danno derivato è stato importante e il fatto di aver interrotto la circolazione aerea è un problema”. Parla a Repubblica Antonio Del Greco, già direttore della quinta zona della polizia di frontiera, attuale direttore operativo di Italpol, l’azienda che si occupa della vigilanza negli aeroporti di Milano Linate, Orio al Serio, Ancona e Pantelleria, relativamente all’incursione a Ciampino.
“Si è trattato di una persona che ha problemi psichici, non mi azzarderei a parlare di un attentato né di terrorismo, cosa che ho sentito fare – ha sottolineato – Piuttosto si è verificato un qualcosa legato a una criticità che segnalammo già anni fa. A Ciampino la torre di controllo ha l’accesso dall’esterno, quando accadono cose di questo tipo purtroppo se non si adottano dei correttivi e se non si protegge anche l’entrata, possono accadere queste dinamiche. È così da sempre, bisognerebbe adoperare sistemi di difesa passiva più consistenti. Lo stesso operatore aggredito involontariamente ha consentito l’accesso. È stato spinto da dietro, ma è comunque riuscito a dare l’allarme e far intervenire gli agenti, che hanno subito arrestato il georgiano. La criticità della porta adiacente ai parcheggi negli anni scorsi era stata già segnalata più volte alle varie autorità competenti. Quell’ingresso è il più critico e va protetto in maniera più consistete. Perché la torre di controllo è il luogo più sensibile dell’aeroporto, se blocchi la torre di controllo blocchi i voli”.
Le parole di Del Greco, un ex dirigente pubblico passato al privato, segnalando peraltro la trascuratezza di precedenti segnalazioni su Ciampino e i possibili deficit della sua sicurezza, aprono uno squarcio sulla vigilanza della sicurezza aeroportuale, frequentemente affidata a compagnie private che sono e sono state alle cronache anche per le numerose polemiche sulla corresponsione economica dei loro addetti. E’ singolare che operazioni delicate di controlli e vigilanza all’interno di infrastrutture strategiche come gli aeroporti, spesso nel mirino del terrorismo e incrocio dei traffici illeciti in arrivo dall’estero, siano affidate in Italia ai privati. Italpol, con poche altre società ne è titolare quasi ovunque.
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