Liliana Resinovich fu uccisa subito, sul suo corpo il possibile Dna dell’assassino
I recenti sviluppi del caso di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni ritrovata morta a Trieste il 5 gennaio di tre anni fa, riportano l’inchiesta dove era partita avviandosi in un vicolo cieco dopo aver ipotizzato il suo suicidio.
Novità di rilievo, che azzerano ogni precedente ipotesi, rivelando innanzitutto che la donna fu uccisa nell’arco delle quattro ore successive alla sua colazione, ripresa subito dopo da una telecamera, la mattina della sua scomparsa, il 14 dicembre del 2021.
Secondo la super perizia svolta sul suo corpo, Liliana Resinovich fu uccisa a mezzo di asfissia meccanica esterna, probabilmente nella mattinata del 14 dicembre 2021, entro quattro ore dalla colazione, che aveva fatto tra le 8 e le 8.30. Un’aggressione probabilmente portata a termine nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico dove poi il corpo fu ritrovato il 5 gennaio 2022.
La super perizia taglia corto con l’ipotesi del suicidio, escludendola e suggerendo che le lesioni sul suo corpo siano compatibili con un intervento di terze persone. La prima autopsia aveva invece ipotizzato un suicidio anomalo, ora escluso da queste più recenti analisi.
Altra novità di rilievo che ora dovrà guidare gli investigatori – il fascicolo è stato affidata ad un nuovo pubblico ministero, Ilaria Iozzi – , il ritrovamento di 15 reperti, capelli e peli sul corpo e sugli indumenti di Liliana Resinovich, che potrebbero contenere tracce del Dna dell’assassino. Gli inquirenti hanno ora a disposizione tecnologie di sequenziamento ultramassivo per analizzare questi reperti. Se il Dna sarà considerato di buona qualità, potrebbe essere possibile identificare l’autore dell’omicidio.
Liliana fu vista per l’ultima volta alle 8.50 del 14 dicembre 2021, ripresa da una videocamera di un autobus. In questi anni, con continui riflessi mediatici della vicenda, le indagini avevano puntato ad accertare la posizione del marito della donna e di un suo amico con il quale Resinovich avrebbe potuto decidere di andare a vivere.
Un caso che resta per ora un rompicapo. Sebastiano Visintin, il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, è stato al centro delle attenzioni degli inquirenti per il suo alibi. Ha sempre affermato di essere uscito a fare un giro con la bicicletta e la GoPro, ma mancherebbero due segmenti di video che non consentono di ricostruire l’intero percorso che aveva fatto. Emersero pure dubbi sulla mappatura delle celle telefoniche agganciate dal suo telefono e che non corrisponderebbero al percorso da lui indicato. Claudio Sterpin, amico di Liliana, da tempo solleva dubbi sull’alibi di Sebastiano Visintin.
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