Liguria, Rixi: “Non mi candido”. E spara a zero
“Non mi candido. E non cambierò idea al riguardo”: così il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi dopo le dimissioni di Giovanni Toti e i ripetuti rumors su un centrodestra pronto a puntare su di lui. “Io rappresento un governo in carica, che deve andare avanti in ogni caso – aggiunge -. Non posso essere sempre l’unico nome sul tavolo”, ha aggiunto.
Rixi commenta anche la precedente gestione della Regione Liguria, lanciando strali: “Con le dimissioni di Toti, “siamo davanti a una situazione pensata per creare a freddo un problema Liguria che prima non c’era. Una campagna elettorale difficile e avvelenata come quella ligure, va fatta partendo dal basso. Per favorire questo processo mi tiro fuori. Noi come Lega non sempre abbiamo condiviso le sue decisioni, ma lo abbiamo sempre appoggiato. Altri, meno. Credo che si sia sentito solo”.
Il viceministro fa poi sapere di aver parlato con il leader della Lega Matteo Salvini “ho detto quello che penso, e ci siamo confrontati”. Ora, precisa, “dopo quel che è successo a Toti, ci vuole una svolta, e ci vuole un candidato civico. Non bisogna pensare in termini di centrodestra contro centrosinistra. Se così sarà, il nostro destino sarà già scritto”.
Per Rixi l’intera vicenda prolungatasi per gli effetti dell’azione della magistratura “è un fallimento della democrazia. Un presidente di Regione costretto a dimettersi senza neppure essere stato rinviato a giudizio. La richiesta della Procura ha creato un vulnus nell’equilibrio democratico. Obbligare qualcuno a scegliere tra la propria libertà personale e il ciclo amministrativo di un ente, è una cosa barbara”.
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