Lieve aumento dell’inflazione che resta pressocché stabile
A marzo l’inflazione ha fatto registrare un lieve aumento. Una risalita dell’1,2% su base annua – nel precedente mese di febbraio il dato si attestava a più 0,8 – da guardare comunque positivamente a fronte delle stime che prevedevano un incremento di 1,3 punti percentuali. Secondo quanto reso noto dall’Istat, a impattare su questo aumento sono in particolare modo i prezzi dell’energia e dei trasporti. In calo, invece, il costo dei beni alimentari e quelli per la cura della casa e della persona. In generale, su base annua, frena dunque anche l’esosità del carrello della spesa.
L’inflazione acquisita per l’anno in corso diminuisce dunque per le famiglie con meno capacità di spesa e aumenta per quelle con livelli di uscite maggiori.
Per quanto riguarda in particolare l’energia, il Codacons lancia l’allarme, annunciando aumenti per 393 euro annui a famiglia. “Il vero problema – spiega il presidente Carlo Rienzi commentando i dati Istat – non è l’entità dei rincari, ma il fatto che questi si registrino nonostante negli ultimi due anni i listini siano saliti complessivamente del 13,8%, e in assenza di elementi che giustifichino i nuovi rincari”. Per il Codacons, dopo due anni di caro vita i “non solo non dovrebbero salire, ma dovrebbero iniziare una discesa che, purtroppo, ancora non si vede”.
A commentare gli aumenti nel settore dei trasporti è invece Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che parla di “una stangata di Pasqua che non è certo di buon auspicio per i prossimi ponti del 25 aprile e del 1° maggio. I dati definitivi di marzo confermano i rincari astronomici che colpiscono gli italiani in vacanza”.
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