LIBERALMENTE CORRETTO – L’islamista “islamofobo”
Finora conoscevamo cani sciolti, “radicalizzati” all’ultimo momento, in tempo utile per commettere un atroce attentato a danno di inermi cittadini, colpevoli di essere bianchi occidentali, appartenenti alla civiltà cristiana, magari a loro insaputa. Oggi abbiamo scoperto la nuova figura del terrorista, pur sempre “cane sciolto” e “radicalizzato”, ma, a differenza di ieri, non più cultore di islamismo, bensì di “islamofobia”. Anche per lui la “radicalizzazione” è avvenuta in casa nostra, non già nel suo Paese d’origine; e questa volta proprio per colpa nostra, giacché l’islamofobia alligna in occidente, non già ovviamente nei Paesi islamici. E tuttavia questo strano “islamofobo” ha compiuto una strage di innocenti in tutto simile alle precedenti, della cui colpa si sono macchiati altri “cani sciolti” islamisti. Insomma l’islamofobo ha seguito i passi degli islamisti e dunque, per la prima volta nella storia, si è verificato il prodigio che l’islamismo e l’anti-islamismo si sono incontrati nel cuore e nel cervello della stessa persona. Riesce difficile capire come il prodigio possa essersi verificato, ma si è verificato e, prendendone atto, bisogna solo intenderne gli effetti. In primo luogo, è evidente che bisogna escludere qualsivoglia responsabilità concorsuale. Il cane sciolto, per definizione, è sciolto da ogni legame di gruppo; non ha amici né sodali; non riceve alcun supporto logistico; non rende conto ad alcuno. Pensa, programma, organizza, realizza tutto da solo; investe perfino i suoi stessi risparmi, pur di fregiarsi del titolo di “cane sciolto”, che non chiede sostegno ad alcuno. Somiglia a un “lupo solitario” e infatti qualcuno lo chiama proprio così, ma in verità ne differisce, perché il cane, sciolto per quanto sia, poco prima di sciogliersi, aveva normali frequentazioni domestiche, mentre il lupo solitario, prima di diventare solitario, non disdegnava le cattive compagnie. Ma al di là della sottigliezza, sia l’uno che l’altro si caratterizzano per la piena e assoluta “solitudine” nel delitto. Nessuno risponde assieme a loro di concorso interno, meno che mai esterno, riservato ai meridionali d’Italia, e nemmeno di favoreggiamento. In secondo luogo, è evidente che non bisogna drammatizzare. Non dobbiamo porre alcun freno all’accoglienza indiscriminata degli extracomunitari, ancorché irregolari e clandestini; né esercitare la sovranità e la giurisdizione nelle loro comunità. Ciò costituirebbe islamofobia e dunque innescherebbe una nuova spirale terroristica, che abbiamo visto trarre origine dal nuovo prodigio dell’islamismo anti-islamico. Cosicché la strage di Magdeburgo di radice islamofoba, secondo la narrazione ufficiale – dovrebbe convincerci definitivamente che il reato di islamofobia sia uno dei più gravi possibili. Dovremmo inferirne, per esempio, che Elon Musk, elogiato pubblicamente dal medico Taleb Jawad al-Abdulmohsen, sia per ciò stesso uno dei principali esponenti dell’islamofobia e dunque ispiratore occulto della strage. Ma qualcuno, ahimè duro di comprendonio, non crede che il prodigio si sia realmente verificato. Pensa che la strage di Magdeburgo si debba iscrivere, molto semplicemente, nel novero dell’estremismo islamico “classico”. Perché non pensare che la presunta islamofobia del medico saudita, contraddetta nei fatti dall’attentato anticristiano e islamista, fosse una messinscena predeterminata? Ameno due elementi depongono in tal senso. a) Il Corano autorizza la takija (simulazione e dissimulazione) quando palesare la fede potrebbe essere pericoloso; ma l’autorizzazione ha sconfinato nella pratica della takija quando si persegue comunque il fine di non destare sospetti, negli ambienti dei non credenti, ritenuti ostili. b) La festività del Natale, nell’Europa laicista di oggi, può perdere, agli occhi di molti, il suo significato religioso, ma, agli occhi non “laici” del fondamentalista musulmano, rimane il segno più tangibile della cristianità, contro la quale si sente in guerra. Se dunque non vogliamo credere alla “casualità” della strage natalizia e al prodigio dell’islamismo islamofobo, dobbiamo aprire gli occhi nei confronti dei nemici di ieri e di oggi, terroristi ispirati dal fondamentalismo islamico.
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