LIBERALMENTE CORRETTO – Le pale e i pannelli inutili e costosi
Le rinnovabili si sono fermate; pale e pannelli sono al palo. In Germania, alle 17 di mercoledì 6 novembre, le 1602 turbine eoliche offshore nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, ognuna delle dimensioni della Torre Eiffel, erano completamente ferme; mentre l’energia prodotta da tutti i pannelli solari equivaleva a un solo megawatt/ora. Non va meglio negli altri Paesi europei; le pale eoliche girano molto poco; il sole si rifiuta di caricare i pannelli solari, preferendo risplendere in altre parti del mondo. Al contempo, l’auto elettrica si è rivelata un flop, come ampiamente pronosticato, fra gli altri, dal compianto Marchionne. Anche i ciechi possono finalmente vedere che il conto dell’utopia green è molto salato: da un lato, crisi sistemica dell’industria automobilistica, dall’altro, investimenti immensi per un rendimento energetico minimo, a fronte di un danno massimo inferto all’ambiente da “mulini a vento”, più alti della torre di Babele, e dalla distruzione del verde agricolo (sostituito dai pannelli). Questo scempio ambientale non produce alcun beneficio energetico; nella migliore delle ipotesi, il rendimento è insignificante, per una ragione molto semplice, spiegata benissimo dal prof. Franco Battaglia e altri autorevoli scienziati. Il vento non spira e il sole non splende a comando. La volontà umana, perfino quella dei pianificatori politici, che in certi consessi si atteggiano a “grandi della terra”, non determina, né le differenze di pressione atmosferica, da cui trae spinta il vento, né l’intensità dei raggi solari. Sicché, nel momento in cui il fabbisogno energetico raggiunge il picco, non si può contare sull’energia elettrica prodotta dal vento o dal sole, giacché in quel momento il vento potrebbe non spirare e il sole non risplendere, per il mero gusto della disobbedienza. Ma in quel momento le altre fonti di energia, non “disobbedienti”, devono assicurare la produzione necessaria a soddisfare il picco della domanda. Ne consegue che, sempre e comunque, le fonti tradizionali (nucleari, termo-idro-elettriche) devono sussistere e assicurare la massima offerta corrispondente alla massima domanda, a prescindere dalle fonti c.d. rinnovabili. Ma se la massima domanda è già soddisfatta dalle fonti tradizionali, non è evidente che le fonti “alternative” costituiscono un lusso superfluo? L’esemplificazione fatta dal prof. Battaglia è illuminante: nel mio garage ho già un’automobile necessaria per i miei spostamenti; non ho bisogno di una costosa carrozza guidata da quattro cavalli, che si aggiunge per mero corredo decorativo all’automobile che mi è indispensabile. Ebbene i cittadini europei, come quel dandy che esclama ”toglietemi tutto ma non il superfluo”, hanno pagato e pagano un prezzo salatissimo per baloccarsi con una carrozza pressoché inutile e inutilizzata. Sul fronte dell’auto elettrica c’è ben poco da commentare: il fallimento dell’utopia green si commenta da sé. Le scorte invendute di queste automobili aumentano ogni giorno di più, riempiendo enormi piazzali, spettrali cimiteri di lamiera che non si ornano di cipressi. Non trovano acquirenti, malgrado non siano state lesinate costose campagne pubblicitarie e siano stati sperimentati gli incentivi più fantasiosi, puntualmente a carico di Pantalone. Chi vuole comprare macchine meno performanti, più costose, pesanti e facilmente incendiabili? Il mercato risponde no; ma l’infallibile oracolo Green Deal è di tutt’altro avviso; dunque è il mercato a sbagliare. Milioni di persone non hanno capito nulla; hanno capito tutto pochi burocrati europei, decretando la fine dell’automobile endotermica nel 2035. Hanno capito per esempio che l’energia necessaria per caricare le batterie deve pur essere prodotta da qualche parte, cosicché il risparmio energetico non esiste. Hanno capito inoltre che la fine dell’industria automobilistica europea avvantaggia i produttori cinesi e accresce la potenza politica della Cina, la quale monopolizza il commercio della componentistica delle batterie. E avendo capito tutto questo, hanno agito a danno dei cittadini europei. Sono ammirevoli, hanno abbracciato una fede e perseguono i loro ideali usque ad mortem. Non ci permettiamo di dubitare della loro buona fede; si vede che il vantaggio cinese è solo frutto del caso.
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