Libano, razzi sui nostri soldati mentre si lavora alla tregua
Il Libano e Hezbollah hanno accettato una proposta statunitense per un cessate il fuoco con Israele. Lo ha detto alla Reuters, Ali Hassan Khalil, assistente del presidente del parlamento Nabih Berri, vicino ad Hezbollah, affermando che è statata consegnata una risposta scritta all’ambasciatore statunitense in Libano e che l’inviato della Casa Bianca Amos Hochstein ha il compito di continuare i colloqui a Beirut. Secondo Hochstein, “sono le parti che devono decidere di porre fine a questo conflitto”. L’inviato statunitense si è mostrato ottimista rispetto alla possibilità di arrivare alla fumata bianca: “È a portata di mano. La finestra è ora e spero che i prossimi giorni sfocino in una decisione”.
A far salire la tensione, in una giornata iniziata con delle buone prospettive, è stato un attacco con otto razzi da 107 millimetri contro il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. Centrate anche alcune aree all’aperto e il magazzino ricambi della base dove non era presente alcun soldato.
Cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono iniziati immediatamente gli accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.
Gli attacchi dell’Idf contro le basi dell’Unifil nel Sud del Libano sono “intollerabili” e Israele deve dare “istruzioni chiare” alle sue forze armate perché questi “errori” non si ripetano. A sottolinearlo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto, a Bruxelles a margine del Consiglio Difesa.
“C’è stato un attacco nuovo – ha detto il ministro – sono caduti tre razzi su Shama: è intollerabile. Ho cercato e non l’ho trovato, lo cercherò adesso, appena uscirò da questo edificio, il mio nuovo collega israeliano, per ribadire quello che avevo già ribadito a Yoav Gallant, cioè che le basi di Unifil sono basi che, intanto, rappresentano una missione Onu internazionale, ma poi sono di Paesi che sono amici di Israele”.
“È intollerabile, ha aggiunto, che ci siano attacchi. Non possiamo più tollerare che questi errori si ripetano con questa frequenza”. Pertanto, “vanno date delle disposizioni chiare e inequivocabili alle forze che operano sul campo. Mi auguro che sia stato fatto da questo nuovo ministro”, Israel Katz, “come era stato fatto dal vecchio ministro”, ha concluso Crosetto.
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