Attualità

“L’ho uccisa io”: la confessione diventa un terribile show

di Eleonora Ciaffoloni -


Tragedia di Modena: la confessione in diretta tv diventa un terribile show – “Ho ucciso io mia mamma”. Lo ha confessato in diretta televisiva ai microfoni della trasmissione Pomeriggio Cinque. Parliamo di Lorenzo Carbone, il 50enne sospettato di aver ucciso con strangolamento la madre di 80 anni, Loretta Levrini a Spezzano di Fiorano (Provincia di Modena) nella giornata di domenica. Una tragedia familiare che è stata mandata in onda, in diretta nazionale nel bel mezzo del pomeriggio. La scena è una di quelle che si vedono spesso nei talk tv del pomeriggio: c’è l’inviato armato di microfono appostato sotto la casa (o nei pressi) in cui è avvenuto il fatto criminoso, alla ricerca di un commento del vicino o di un’indiscrezione di chi si trovava lì per caso. E per caso è arrivato ai microfoni del cronista l’assassino di Loretta Levrini, il figlio della donna. In palese stato confusionale è stato avvicinato dai giornalisti che, con telecamere e microfoni accesi gli hanno chiesto cosa fosse accaduto: “Sono io il Lorenzo che state cercando”. L’uomo tra un gemito e una smorfia di dolore ha confessato l’omicidio “Non ce l’ho fatta. Sono stato io. Sto male” ha detto.

La confessione in diretta tv e lo show non si ferma

Purtroppo, come ci saremmo aspettati, non è finita lì. Le telecamere non si sono spente e le domande, invece che fermarsi per un intervento delle forze dell’ordine, sono diventate incalzanti: “Cosa è successo?” o ancora “Cosa ti è passato per la testa?” o, anche “Perché ha fatto questo?”. Non staremo qui a riportare quanto detto dal 50enne in diretta, sulle modalità di quanto accaduto, sul movente e sulle sue azioni, raccontante anche nei dettagli. Domande e risposte di Carbone sono durate alcuni minuti, al termine dei quali l’uomo è scoppiato in lacrime. Solo dopo, anche con ammissione di colpa e “via libera” a chiamare le forze dell’ordine, è arrivata la chiamata ai carabinieri, che sono arrivati e lo hanno portato via, senza alcuna opposizione di resistenza.

C’è chi parla di tv trash, chi di cinismo, perfino di pessimo giornalismo. Chi dell’estremo fine del cosiddetto infotainment. Eppure questo, come tanti altri episodi si potrebbero racchiudere in un fenomeno sempre più presente nel panorama nazionale e che, come tante cattive abitudini, abbiamo “copiato” dai civilizzati Stati Uniti: la spettacolarizzazione della tragedia. E c’è tutto in questa confessione televisiva: lo strazio trasformato in intrattenimento, il falso perbenismo, la fame di un pubblico attirato dalle tragedie degli altri. Ovviamente fino a che sono degli altri: la privacy è bella fino a che è la tua. Del resto, il filosofo francese Bourdieu diceva: “Sangue, sesso, melodramma e crimine sono sempre stati grandi venditori”. E hanno venduto bene anche stavolta. 


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