Esteri

L’Europa si schiera con Zelensky dopo lo scontro con Trump

di Giuseppe Ariola -


L’Europa si stringe attorno all’Ucraina e al presidente Volodymyr Zelensky, esprimendo il proprio sostegno dopo il duro confronto con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nello Studio Ovale. Le principali istituzioni europee e diversi leader nazionali hanno voluto ribadire il loro appoggio a Kiev, riaffermando il loro impegno per una “pace giusta e duratura”. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, hanno manifestato la loro vicinanza con un messaggio congiunto su X: “Caro Zelensky, non sei mai solo”. L’Alto Rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas, ha invece dichiarato che “il mondo libero ha bisogno di un nuovo leader”, in quello che appare come un implicito riferimento al ruolo di Trump nella gestione del conflitto. Diversi capi di Stato e di governo europei hanno preso posizione in difesa dell’Ucraina. Il premier polacco e presidente di turno del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha sottolineato: “Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli”. Anche il presidente francese Emmanuel Macron, in visita di Stato in Portogallo, ha criticato Trump, sottolineando la necessità di riconoscere la realtà della guerra: “C’è un aggressore russo, bisogna rispettare chi lo combatte dall’inizio”. Dalla Germania, il leader della CDU Friedrich Merz, vincitore delle ultime elezioni, ha ribadito la sua posizione: “Siamo al fianco dell’Ucraina nei momenti belli e in quelli difficili. Non dobbiamo mai confondere aggressore e vittima in questa terribile guerra”. Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha scritto su X in tre lingue: “Ucraina, la Spagna è con te”. Anche il premier svedese Ulf Kristersson ha ribadito il sostegno del suo Paese: “La Svezia sta con l’Ucraina. Non stai lottando solo per la tua libertà, ma anche per quella di tutta l’Europa. Slava Ukraini!”. I Paesi baltici, nonostante la delusione per non essere stati invitati al vertice di Londra sulla difesa europea, hanno confermato il loro pieno appoggio a Kiev. Il presidente lituano Gitanas Nausėda ha citato un celebre slogan del Liverpool per manifestare la sua vicinanza all’Ucraina: “You’ll never walk alone”. Anche l’Italia ha espresso il suo pieno sostegno a Zelensky. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiesto la convocazione immediata di un vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per discutere delle sfide attuali e future, a partire dalla questione ucraina. “Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà”, ha dichiarato Meloni, sottolineando la necessità di una linea comune tra le democrazie occidentali. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito l’impegno italiano a favore dell’indipendenza di Kiev, sottolineando l’importanza di mantenere la calma in un momento di forte tensione internazionale. “Bisogna tenere i nervi saldi e lavorare per una pace giusta”, ha affermato, auspicando una trattativa in cui anche l’Europa e Kiev abbiano un ruolo centrale. Il confronto tra Zelensky e Trump ha evidenziato le divergenze tra gli Stati Uniti e l’Europa sulla gestione del conflitto. Mentre Washington appare sempre più divisa sul sostegno militare all’Ucraina, l’UE cerca di rafforzare il proprio ruolo geopolitico, come sottolineato da Macron: “Abbiamo bisogno di un’Europa che sia una potenza, più che mai”. L’unità mostrata dai leader europei in questo frangente rappresenta un segnale chiaro: l’Ucraina non sarà lasciata sola, indipendentemente dalle dinamiche interne agli Stati Uniti. Resta da vedere se le parole di solidarietà si tradurranno in azioni concrete, soprattutto in termini di aiuti economici e militari, mentre il conflitto continua a scuotere l’ordine globale.


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