Etichette del vino, un altro passo falso dell’Europa. Almeno, a sentire le associazioni del settore e i consorzi che, da circa due settimane, non fanno passare un giorno senza rinnovare la loro protesta. La Commissione Europea ha pubblicato il 24 novembre scorso le linee guida sulle nuove norme relative all’etichettatura obbligatoria con l’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, che entreranno in vigore l’8 dicembre. Ma secondo il Comité européen des entreprises vins e l’Unione italiana vini che per primi e da subito hanno sollevato la questione, queste indicazioni attuative prevedono “una nuova interpretazione della norme che incide sull’aspetto delle etichette. E che implicherà la distruzione di milioni di etichette già stampate e l’incapacità di stampare nuove etichette in tempo per rispettare la nuova scadenza regolamentare”.
Etichette cui i produttori non sono contrari, facendo però rilevare che la Ue, all’ultimo momento, ha cancellato la possibilità fino al 24 novembre da essa stessa prevista di usare il QR-code per questi dati, usando insomma una e-label.
Finora, nessuna segnalata presa di posizione da parte del ministro Francesco Lollobrigida anche se l’Italia, con Spagna, Francia e Portogallo e la stessa Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale del Parlamento europeo si sta adoperando in un pressing che possa sbrogliare questa matassa, anche se il tempo è poco.
A rischio, oltre 50 milioni di etichette di vino italiano già stampate secondo il modello inizialmente condiviso e poi sconfessato dalle linee guida della Commissione Ue. Non solo: la minaccia vera è il blocco di una produzione e distribuzione che dall’8 dicembre non potrà muovere i suoi passi senza avere fisicamente disponibili nuove etichette aderenti alle norme pochi giorni fa precisate.
Secondo l’Unione italiana vini, una palese “violazione dei principi generali dell`Ue, come la certezza del diritto e la proporzionalità”. E pure “del principio comunitario inserito nel programma di lavoro della Commissione, che ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi inutili”.
Con buona pace di milioni di etichette già state stampate, in buona fede e nel rispetto della legge, destinate al macero. A ben vedere, come sottolinea con amarezza la Uiv, anche “un atteggiamento contrario alle politiche sulla tutela dell`ambiente”.