Esteri

Legge marziale in Corea del Sud per proteggere il Paese dai comunisti

di Ernesto Ferrante -


Aria di svolta autoritaria a Seul. Con un discorso televisivo a sorpresa, il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, ha dichiarato la legge marziale di emergenza, definendola un passo necessario per proteggere il Paese dalle “forze comuniste”. Il lungo braccio di ferro con l’opposizione del Partito democratico, che ha ottenuto la maggioranza in Parlamento nelle elezioni dello scorso aprile, per la legge finanziaria, si è tramutato in uno scontro cruento, con contorni da guerra civile.

Il generale Park An-soo, nominato comandante per la legge marziale, ha vietato “tutte le attività politiche” comprese quelle dei partiti e le manifestazioni di cittadini. Inoltre, ha reso noto che “tutti i media e le pubblicazioni di informazione sono sotto il controllo delle comandante per la legge marziale”. Bandite anche le azioni sindacali e la diffusione di “fake news”. Chi violerà tali misure, potrà essere arrestato senza un mandato giudiziario.

“Per salvaguardare una Corea del Sud liberale dalle minacce delle forze comuniste della Corea del Nord ed eliminare elementi anti-stato io qui dichiaro la legge marziale di emergenza – ha detto Yoon Suk Yeol – Senza nessun riguardo per la vita delle persone, il partito di opposizione ha paralizzato il governo solo per impeachment, indagini speciali e proteggere il proprio leader dalla giustizia”. Dopo l’annuncio, le forze di sicurezza hanno bloccato l’accesso al Parlamento. I militari hanno comunicato la sospensione di tutte le attività parlamentari.

“La nostra Assemblea Nazionale è diventata un rifugio per criminali, una tana per una dittatura legislativa che cerca di paralizzare il sistema giudiziario e amministrativo e rovesciare il nostro sistema democratico liberale”, ha spiegato ancora il presidente.

Poi una minaccia: “Farò tornare il Paese alla normalità liberandomi delle forze anti-stato al più presto possibile”. L’opposizione è stata accusata di aver tagliato “tutti gli elementi essenziali per il funzionamento chiave del Paese, come la lotta ai crimini di droga e il mantenimento della pubblica sicurezza, trasformando il Paese in un rifugio per la droga”.

Erano 44 anni che in Corea del Sud non veniva introdotta la legge marziale. L’ultima volta risale al maggio del 1980, a seguito del colpo di Stato militare, il secondo in un anno, guidato alla fine dell’anno precedente dal generale Chun Doo-hwan. Per fermare le manifestazioni del movimento studentesco, Chun costrinse l’esecutivo a estendere il sistema di governo straordinario a tutto il territorio nazionale.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale sudcoreana, Woo Won-shik, ha esortato alla calma cittadini, militari e forze dell’ordine e chiesto a “tutti i membri” del Parlamento di riunirsi “immediatamente in aula”. Durante una sessione notturna è stata adottata una risoluzione che chiede la revoca della legge marziale. A favore hanno votato tutti i 190 deputati presenti al momento del voto su un totale di 300. Secondo il New York Times, i deputati hanno applaudito quando Woo ha intimato a soldati e polizia di lasciare il complesso. In precedenza si erano registrati scontri tra cittadini e forze dell’ordine.

L’Amministrazione Biden è in contatto con il governo sudcoreano e “sta monitorando attentamente la situazione”. Lo ha riferito sul social X il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Sean Savett.

L’ambasciata cinese nella capitale sudcoreana ha esortato i connazionali alla “prudenza”. In una nota, la rappresentanza ha invitato “i cittadini cinesi in Sudcorea a restare calmi, a rafforzare la vigilanza in materia di sicurezza, a limitare le uscite inutili e a dare prova di prudenza quando esprimono opinioni politiche”.

“Si raccomanda ai connazionali massima prudenza negli spostamenti, di evitare gli assembramenti e manifestazioni e di seguire le indicazioni delle Autorità locali”. È quanto si legge sul sito “Viaggiare Sicuri” dell’Unità di Crisi della Farnesina.


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