Legge di bilancio, la maggioranza lavora agli emendamenti
La maggioranza continua a lavorare sulla selezione degli emendamenti alla legge di bilancio, con circa 800 testi segnalati inizialmente, ora in fase di scrematura tramite quelli “super segnalati”. Una situazione che, in tutta evidenza, necessiterà di un vertice tra i partiti di maggioranza per capire su quale dei tanti interventi proposti allocare le risorse poche disponibili.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato, infatti, che presto si terrà un incontro con la premier Giorgia Meloni e l’altro vicepremier Matteo Salvini per fare il punto sulla situazione. Tajani ha sottolineato che i fondi provenienti dalla riapertura del concordato, come già annunciato dal viceministro dell’Economia e delle finanze Maurizio Leo, potrebbero essere utilizzati per ridurre l’Irpef dal 35% al 33%, innalzando il range per rientrare nel secondo scaglione dell’aliquota a 60 mila euro, rispetto agli attuali 50 mila. La speranza è quella di utilizzare i proventi derivanti dalla proroga del concordato preventivo per intervenire proprio sul secondo scaglione dell’Irpef, a favore del ceto medio, ma la riuscita dell’intervento dipende dal raccolto della seconda tranche del concordato, che si concluderà il 12 dicembre, con l’obiettivo di raccogliere altri 1,2 miliardi.
Se non verranno raggiunti questi obiettivi, il governo sta già valutando l’ipotesi di un decreto legge, che potrebbe essere rinviato a gennaio. Prima che inizi la fase finale della discussione della legge di bilancio in Commissione Bilancio alla Camera, è necessario approvare il Dl Fiscale, che contiene misure preparatorie come il concordato. La votazione in Commissione Bilancio al Senato è stata rimandata a lunedì prossimo, con l’obiettivo di approvare il testo in Aula mercoledì 27 novembre, per poi passarlo alla Camera e successivamente avviare l’esame della legge di bilancio.
Nel frattempo, proseguono le tensioni tra il governo e la Cgil. Il segretario Maurizio Landini ha risposto alle dichiarazioni di Matteo Salvini riguardo all’ipotesi di precettare lo sciopero generale del 29 novembre, sottolineando che il sindacato rispetta sempre le regole. Il leader della Lega ha poi criticato l’alto numero di scioperi proclamati durante questo governo, facendo un confronto con quelli dei governi precedenti. Intanto, il ministro Paolo Zangrillo ha ammesso che il taglio del 25% del turn over nel 2025 non è una buona notizia, ma ha espresso la speranza che il Parlamento possa modificare parzialmente questa norma.
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