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Legge anti spreco, 7mila tonnellate recuperate da Regusto

di Angelo Vitale -


Grazie alla legge anti spreco del 2016, sono sempre di più le aziende italiane che decidono di donare prodotti invenduti ed eccedenze di magazzino agli enti non-profit, contribuendo nella lotta allo spreco all’insegna di una strategia aziendale basata su sostenibilità e solidarietà.

Oggi la piattaforma Regusto è diventata un punto di riferimento in Italia per la lotta allo spreco: l’ecosistema a essa connesso rappresenta la più grande rete di questo genere in Italia con oltre 520 aziende (food e non) e oltre 800 enti non-profit. Ogni mese all’interno della piattaforma vengono donate e vendute oltre 200 tonnellate di beni alimentari e non. Il contatore di Regusto stima oltre 7mila tonnellate di prodotti recuperati, per un totale di 11 milioni di pasti distribuiti, la riduzione di 9mila tonnellate di CO2 e il risparmio di 11 milioni di m3 di acqua e di 21 milioni di m2 di suolo grazie al fatto che il prodotto viene recuperato, evitandone così lo smaltimento.

Un progetto arrivato ad estendersi anche ad aziende non food, come Leroy Merlin, attivo in 53 store in tutta Italia ove ogni donazione è tracciata attraverso tecnologia blockchain, rendendo disponibili report, statistiche e indici di impatto ambientale, come le emissioni di CO2, lo spreco di acqua e il consumo di suolo evitati. Dall’inizio della partnership a maggio 2021 sono state effettuate oltre 3.900 donazioni a 173 associazioni per un totale di oltre 348mila kg di materiale, contribuendo a un risparmio di CO2 stimabile in più di 345mila kg. Il 53% delle donazioni ha riguardato materiali per l’edilizia e l’arredamento, mentre il 24% ha interessato prodotti per la casa.

La collaborazione tra le due imprese si inserisce nel solco tracciato dalla legge 166/2016 sulla donazione e la distribuzione di prodotti a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi, che ha visto come prima firmataria Maria Chiara Gadda. Proprio Gadda, in un incontro di aggiornamento con le due imprese sul tema dello spreco in Italia, commenta i risultati raggiunti e gli obiettivi da sostenere nell’immediato futuro: “La legge 166 del 2016 ha consentito in questi anni un cambio di passo sul fronte della donazione delle eccedenze, favorendo un rapporto più strutturato tra le imprese e il terzo settore anche in termini di innovazione, competenze e miglioramento delle corrette prassi di recupero. Quando la responsabilità sociale d’impresa incontra la capacità del terzo settore di generare valore attraverso la risposta ai bisogni, cresce anche la consapevolezza rispetto agli obiettivi economici, ambientali e sociali della sostenibilità. La legge 166 ricomprende una molteplicità di beni recuperabili oltre ad alimenti e farmaci, come arredamento, elettrodomestici, tessili, giocattoli, materiali per l’edilizia. Spesso imprese e non profit non conoscono questa opportunità, che bisogna diffondere maggiormente. Le istituzioni hanno un ruolo prioritario sul fronte della promozione culturale, ma anche come soggetto agevolatore di progetti di rete territoriali”.

E Marco Raspati, ceo e co-founder di Recuperiamo, aggiunge: “La partnership con Leroy Merlin è la dimostrazione del vantaggio tratto dalla donazione di materiale e merci in eccedenza. I dati certificano un impatto positivo generato a livello sociale, ambientale ed economico, e costituisce per le imprese uno strumento per contribuire attivamente nella lotta allo spreco con risultati concreti e misurabili”.

Mentre Barbara Casartelli, Positive Impact leader di Leroy Merlin Italia, illustra “un modo di fare impresa capace di trasformare azioni socialmente orientate in un beneficio equo-sostenibile per tutti, in un’ottica di impatto e non di solo profitto. Evitiamo sprechi dando nuova vita a prodotti come porte, piastrelle, finestre e altri nostri prodotti che per avanzi di stock o difetti sarebbero destinati allo smaltimento e solo nel 2022 abbiamo donato prodotti per 135mila euro, con un risparmio di emissioni di CO2 stimabile in 135 tonnellate”.


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