Le valchirie conquistano il Walhalla, e ora le donne suonano Wagner
Le valchirie hanno conquistato il Walhalla. Fuor di metafora è avvenuto un avvenimento di quelli che simboleggiano il cambiamento dei tempi: per la prima volta nella sua storia cominciata nel 1876 il Festival di Bayreuth, tempio dell’arte wagneriana, a partire dal prossimo 25 luglio, avrà più direttrici che direttori: infatti con la nomina di Simone Young sul podio del prossimo “Ring” il numero delle donne che rivestiranno tale carica sale a tre: Oksana Lyniv protagonista de “L’Olandese volante” e Natalie Stutzmann di “Tannhäuser” completano il trio, avvantaggiandosi sulla presenza di soli due uomini: Pablo Heras-Casado impegnato in “Parsifal” e Semyon Bychov in “Tristano e Isotta”. Fa infatti ancora notizia sapere che nell’occasione festivaliera l’universo femminile si sia impadronito di partiture di un autore considerato visceralmente maschile e vigorosamente rivoluzionario (almeno nel periodo giovanile) come Richard Wagner. Già nel 2021 fu l’ucraina Oksana Lyniv, bacchetta che gli italiani conoscono bene perché è l’attuale direttrice del Teatro Comunale di Bologna, a immergersi nel golfo mistico per condurre questa musica straripante sul podio del Festspielhaus. Mai in 145 anni di storia una donna aveva guidato un’opera nel “Walhalla” della cittadina della Baviera, dove l’irrequieto compositore tedesco grazie al contributo economico di Ludovico II di Baviera aveva fatto costruire il suo tempio musicale. A volerle sulla plancia di comando un’altra donna: Katharina Wagner, l’energica e volitiva pronipote del maestro, per diritto ereditario al timone della manifestazione, che con queste scelte dimostra di avere più personalità di quanto supponesse per le donne il suo illustre avo, che nel suo capolavoro letterario “Opera e dramma” così le descriveva: «La natura della donna è l’amore; ma questo amore è quello che concepisce e che nel concepimento si abbandona senza ritegno. La donna non raggiunge la sua piena individualità che nel momento in cui si abbandona. E’ l’ondina, che priva di anima passa mormorando attraverso i flutti del suo elemento, sinché l’amore di un uomo non le dona un’anima». Tutto questo dunque si iscriverebbe in una tradizione all’apparenza filomaschilista, avvalorata dalle visite del pure supermacho Führer a Bayreuth all’epoca del nazismo, se non si fossero scoperte alcune lettere che Wagner scrisse a una sarta francese e a suo marito, che lavoravano a Milano. Lettere che riguardavano l’ordinazione di civettuoli vestiti con corsetto e balze a sbuffo e crinolina, che si aggiungono ad altre dirette ad altri sarti che richiedevano provocanti mutande rosa. Erano forse per sua moglie Cosima? Sul “Wagner Journal” alcuni studiosi hanno insinuato che questo vestiario femminile lo indossasse lui. Lo deducono dal fatto che nel suo diario Cosima, figlia di Franz Liszt e consorte notoriamente pignola e un po’ taccagna, non avesse annotato tali acquisti. Chissà poi perché Wagner avrebbe indossato quegli indumenti? Magari semplicemente, come all’epoca usava nell’alta società, per una festa mascherata. Un’altra curiosa considerazione: Richard affermava di utilizzare biancheria intima di seta. Era sofferente di allergie o fu un precursore del travestitismo? C’è da notare che in generale certe affermazioni ipermaschiliste di Wagner non vanno prese troppo sul serio. Lo scrittore George Bernard Shaw nel suo “Il wagneriano perfetto” ricordava che le sue idee mutavano spesso, come il suo stato d’animo: «Lunedì non prenderebbe in mano la penna per nulla al mondo e martedì comincia un nuovo opuscolo; mercoledì se la piglia con chi non capisce come per lui sia impossibile dirigere un pezzo d’un’opera sua e giovedì dirige un concerto di pezzi scelti delle sue composizioni». Insomma, per Shaw si può citare Wagner contro Wagner senza preoccuparsi di eventuali contraddizioni: «Non altrimenti due sciocchi che si mettessero a disputare se Beethoven era un uomo malinconico o allegro, potrebbero citare uno gli “adagi” e l’altro gli “scherzi” delle sonate e delle sinfonie».
Torna alle notizie in home