Attualità

Le tangenti per avere le case popolari: 8 arresti a Catanzaro

di Giorgio Brescia -


Un’associazione per delinquere che gestiva e assegnava le case popolari a Catanzaro: corruzione e il contorno del coinvolgimento della politica nel capoluogo calabrese. E’ quanto ha portato alla luce il blitz che stamane ha condotto all’arresto di 8 persone, 2 in carcere, 6 ai domiciliari. Tra i soggetti coinvolti nell’operazione con l’accusa, a vario titolo, di corruzione e concussione, anche un consigliere comunale di Palazzo dei Nobili (Sergio Costanzo di Forza Italia, ndr), un dirigente dell’Aterp e un ufficiale della polizia municipale.

La vicenda ruota attorno alla presunta corruzione nella gestione degli alloggi popolari. Secondo quanto emerso dall’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, i destinatari degli alloggi proponevano ai pubblici ufficiali una somma di denaro per ottenere l’assegnazione dell’immobile oppure, più frequentemente, erano costretti a soccombere alle richieste concussive dei pubblici ufficiali che richiedevano somme di denaro o altre utilità per compiere gli atti contrari al dovere d’ufficio.

Un sistema collaudato, con un preciso modus operandi che sistematicamente violava la legge regionale istitutiva dell’Aterp e che ne regola il funzionamento, per aggirare la procedura ordinaria di assegnazione degli immobili. Un compito, infatti, che non spetta all’Aterp che ha il solo compito di gestire gli immobili, renderli fruibili alle persone e comunicare eventuali occupazioni abusive o immobili lasciati liberi dagli assegnatari affinché si provveda a loro utilizzo pubblico.

L’ente titolato alle assegnazioni è il Comune di Catanzaro che, in base a una graduatoria pubblica, assegna gli alloggi man mano che si rendono vacanti in base alla comunicazione dell’Aterp. Tra i destinatari del provvedimento vi è anche un amministratore locale che, in virtù di consolidate amicizie con i funzionari Aterp, faceva da raccordo tra i cittadini che puntavano ad ottenere o a mantenere posizioni alloggiative in violazione della legge, e i dipendenti dell’ente corrotti.


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