Politica

Le perplessità di Forza Italia sull’Autonomia differenziata

di Lino Sasso -

Roberto Occhiuto, Antonio Tajani e Francesco Cannizzaro


Governo e maggioranza esultano per l’approvazione di due provvedimenti ritenuti fondamentali, la riforma del Premierato e il testo sull’Autonomia differenziata del ministro Calderoli. Su quest’ultimo, però, non mancano alcuni distinguo provenienti dagli ambienti di Forza Italia e, in particolare, dai deputati azzurri della Calabria, tutti fedelissimi del governatore Roberto Occhiuto. I parlamentari hanno mancato l’appello del voto nell’Aula della Camera – non hanno dunque votato contro il provvedimento, si tiene a sottolineare – e il presidente della Regione Calabria plaude a questa decisione rivendicando quella che è stata una scelta più di merito che politica. Nessun problema tra le forze di maggioranza, quindi, e tantomeno frizioni all’interno del partito, ci confermano fonti di Forza Italia ben informate sulla questione, rispedendo al mittente la narrazione dell’opposizione che vorrebbe una spaccatura addirittura tra i vertici azzurri. La linea che i deputati avrebbero adottato era stata anzi annunciata e le defezioni nell’emiciclo di Montecitorio assolutamente previste, così come era pacifico che questa presa di posizione non avrebbe in alcun modo minacciato l’approvazione della riforma e, di conseguenza, la tenuta della maggioranza. Oltretutto, ci viene fatto notare ancora, l’approvazione del provvedimento è stata oggetto di una repentina accelerazione che ha impedito un confronto su alcune limature tese a migliorare il testo. Lo stesso Roberto Occhiuto chiarisce che non c’è “nessun problema in Forza Italia, anzi proprio grazie agli emendamenti del mio partito prima in Consiglio dei ministri e poi al Senato il testo dell’Autonomia differenziata è stato migliorato. Ma non ci sono ancora le risorse per finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni”, aggiunge. “E allora – prosegue il ragionamento del governatore che è anche vicesegretario nazionale di Forza Italia – è il centrodestra nel suo complesso che potrebbe avere delle ripercussioni, perché i pochi consensi che la nostra coalizione otterrà nel Nord del Paese a causa dell’approvazione di questa legge, di fretta e di notte, non compenseranno le contrarietà e le preoccupazioni delle Regioni del Sud. Quindi non è un bell’affare per il centrodestra”. Una linea alla quale si associa anche un altro presidente di Regione, Vito Bardi, che sposa le ragioni del collega in difesa del Mezzogiorno.


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