Le Pen fa saltare Barnier: governare in Francia è impossibile
Marine Le Pen manda a farsi benedire il governo Barnier: la Francia si ritrova nel caos. Il Rassemblement National ha deciso di presentare una mozione di sfiducia all’esecutivo, accusato di aver forzato la mano utilizzando, secondo la destra francese in maniera non condivisibile, la clausola dell’articolo 49 della Costituzione per far passare bilancio e modifiche alla presidenza sociale. È stata proprio la leader Marine Le Pen a staccare la spina a Barnier e al suo governo: “Le cose erano chiare, Michel Barnier non ha voluto rispondere alle richieste degli 11 milioni di elettori del Rassemblement national, noi faremo le nostre. Presenteremo una mozione di censura. Voteremo le mozioni di censura e prima di tutto la nostra”. La strana alleanza, solo negli effetti, con la sinistra radicale di Jean Luc Mélénchon che, dall’altra parte della barricata, sta sparando a palle incatenate contro i governi e, soprattutto, contro il grande artefice dell’instabilità politica francese, il presidente Emmanuel Macron: “Di fronte a questa ennesima negazione della democrazia, sfiduceremo il governo. Michel Barnier passerà alla storia come colui che ha avuto il mandato più breve”, ha aggiunto Le Pen: “Viviamo nel caos politico a causa del governo di Michel Barnier e della presidenza di Emmanuel Macron”.
Barnier, da parte sua, aveva provato a ricucire lo strappo. O, quantomeno, a offrire una compensazione politica a Rn. In particolare, si trattava dell’ipotesi di non toccare le norme legate alla rimborsabilità dei farmaci. L’offerta, però, non ha convinto Le Pen e soci. E così, dopo appena due mesi, l’esecutivo Barnier tornerà a casa. Ma il vero disastro transalpino è nel volto di Macron. Che, a giugno scorso, ha sciolto le camere credendo di poter rafforzare il nucleo centrista che lo sosteneva superando così di slancio i problemi del governo e i suoi. Però la strategia s’è rivelata un boomerang fatto e finito. Il parlamento francese è stato letteralmente spalancato alle forze della sinistra mentre quelle della destra lepenista hanno mantenuto, e migliorato in molti casi, le loro posizioni. Adesso, a distanza di qualche mese dal voto e dalla tregua olimpica che lo stesso Macron ha imposto alla Francia prima di nominare un governo, a Parigi vince solo l’instabilità e l’incertezza. Proprio mentre il Paese vive una fase traballante e delicata della sua storia tra difficoltà economiche e la scure del Patto di Stabilità.
Torna alle notizie in home