Esteri

Le nuove “guerre del gas” infiammano l’Europa: impatti e scenari per l’Italia

di Gianluca Pascutti -


Le recenti tensioni geopolitiche hanno riacceso il dibattito sulle cosiddette “guerre del gas”, con potenziali conseguenze di vasta portata per l’Europa e, indirettamente, per l’Italia. Gazprom, il gigante energetico russo, ha annunciato l’interruzione delle forniture di gas alla Moldavia a partire dal 1º gennaio 2025. La decisione, motivata da presunte violazioni contrattuali e da un debito che Mosca quantifica in oltre 700 milioni di dollari – contro gli 8,6 milioni riconosciuti da Chisinau – rischia di mettere il Paese in seria difficoltà. La Moldavia, fortemente dipendente dal gas russo per la produzione di elettricità, potrebbe affrontare gravi blackout, soprattutto nella regione separatista della Transnistria, aumentando l’instabilità nella zona. Parallelamente, l’Ucraina ha deciso di non rinnovare l’accordo quinquennale per il transito del gas russo attraverso il proprio territorio, in scadenza a fine anno. Questo stop interromperà le forniture verso paesi chiave come Slovacchia e Austria, che dipendono rispettivamente per il 60% e il 70% dal gas russo per soddisfare la domanda interna. La Slovacchia ha già minacciato ritorsioni, alimentando ulteriormente le tensioni nella regione. Sebbene negli ultimi anni l’Italia abbia ridotto la propria dipendenza dal gas russo, gli effetti delle interruzioni nel cuore dell’Europa potrebbero comunque riflettersi sul mercato energetico nazionale. L’attuale crisi rischia di spingere i prezzi del gas oltre la soglia psicologica dei 50 euro per megawattora, con aumenti delle bollette energetiche fino al 30%. Questo aggraverebbe ulteriormente la pressione economica su famiglie e imprese italiane, già colpite dall’inflazione e dall’aumento dei costi. Per mitigare gli effetti di questa nuova escalation, l’Italia potrebbe accelerare la diversificazione delle fonti energetiche, puntando sull’incremento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e sull’adozione di energie rinnovabili. Tuttavia, nel breve termine, il panorama resta complesso: le tensioni geopolitiche continueranno a influenzare negativamente i prezzi e richiederanno misure di sostegno mirate per proteggere i consumatori più vulnerabili. La nuova fase della “guerra del gas” tra Russia, Ucraina e Moldavia rappresenta una sfida critica per l’Europa e un banco di prova per la resilienza energetica italiana. Monitorare l’evoluzione della situazione e adottare strategie proattive sarà fondamentale per garantire stabilità economica e sicurezza energetica nel lungo periodo.


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