Le mazzette del Giubileo: inchiesta su 100 milioni di opere di Roma Capitale
Non solo ritardi, ora anche le tangenti e la corruzione in primo piano nello scenario delle opere di Roma Capitale per i lavori pubblici e pure per le iniziative per il Giubileo. Il sindaco Roberto Gualtieri esprime indignazione e assicura “massima attenzione” per l’inchiesta in corso con perquisizioni e sequestri ordinati dalla Procura anche negli uffici del Campidoglio ove evidentemente quell’attenzione rivolta al funzionamento della macchina amministrativa è mancata se emergono mazzette, gare truccate, mancati controlli dei lavori stradali ove le buche venivano coperte alla meglio per ridiventare un pericolo subito dopo, posti di lavoro per i figli degli indagati, agenti della polizia municipale al soldo di chi corrompeva per chiudere un occhio sul trasporto di materiali voluminosi oltre misura.
È Mirko Pellegrini l’imprenditore di Frascati al centro dell’inchiesta per corruzione che lambisce il Giubileo su un presunto giro di mazzette per pilotare una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade, in periferia ma pure nella zona del Foro Italico. L’imprenditore, in particolare, avrebbe commesso frode nella pubblica fornitura di appalti, tra i quali quelli a via della Serenissima, via della Magliana e piazzale De Bosis, ‘’non adempiendo dolosamente agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti maliziosi e ingannevoli idonei a far apparire l’esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, con particolare riguardo allo spessore del manto di asfalto e alle quantità del materiale impiegato’’ si legge nel decreto di perquisizione.
“Dalle indagini è stato possibile rilevare la partecipazione delle società appartenenti al gruppo a numerose procedure di gara per lo più inerenti a lavori di rifacimento del manto stradale, con la conseguente aggiudicazione, che nella maggior parte dei casi hanno avuto quale controparte Roma Capitale, per importi di circa 100 milioni di euro – si legge – In particolare le attività di intercettazione ed i successivi accertamenti, hanno consentito di far emergere l’esistenza di un unico disegno criminoso e di un’associazione per delinquere, il cui dominus è risultato Mirko Pellegrini’’.
Una galassia di società al centro del sistema promosso da Pellegrini, passato inosservato alle verifiche dell’amministrazione guidata da Gualtieri che ora prova a correre a ripari promettendo trasparenza sugli accertamenti interni avviati. Nel sistema anche l’azienda partecipata dalla Regione Lazio Astral e, non indagato, un istituto di credito la cui filiale di Frascati è stata perquisita: il direttore vi aveva consentito l’apertura di centinaia di conti correnti intestati a Pellegrini e ai suoi prestanome senza – pare – allertare le verifiche di Bankitalia.
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