Le bandiere della Palestina e lo strano effetto che fanno
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Si manifesta da Torino a Palermo, passando per tutto lo stivale, sotto tante bandiere: quelle della Palestina. Centinaia di persone, tra cui molti giovani, sono già scese in piazza, mentre tante altre sono pronte a farlo. Tra loro tanti giovani della comunità palestinese in Italia, ma anche studenti, associazioni e comitati che si sono riunite per manifestare la propria solidarietà al popolo palestinese. “Israele Terrorista. Palestina Libera” è uno dei tanti slogan che viene urlato dai megafoni e che si legge sugli striscioni dei manifestanti.
Uno slogan che ha accomunato la manifestazione organizzata a Roma all’Università La Sapienza dai giovani di Cambiare Rotta – con tanto di tensioni e blocchi da parte delle forze dell’ordine – e quella di Milano, tenutasi in piazza dei Mercanti. È qui che Jamila, dei giovani palestinesi italiani, spiega le motivazioni della manifestazione pro Palestina: “Sembra che la storia sia iniziata tre giorni fa ma la comunità internazionale si è distratta dal 1948: dopo 75 anni do colonialismo non ci si può sorprendere di quanto accade oggi se non ci si domanda da dove ha origine la violenza” e invita: “Noi vogliamo invitare a guardare indietro per contestualizzare l’oggi perché in 75 anni la Palestina è stata smantellata e Gaza oggi è la prigione a cielo aperto più grande al mondo”. Prigione a cielo aperto teatro di violenze: “Stanno attuando un genocidio da 75 anni” racconta Annalisa, insegnante e organizzatrice di Summer Camp per i bambini di Gaza. Da Milano a Bologna, dove in centinaia si sono ritrovati in piazza XX Settembre tra le bandiere rosse dei movimenti di sinistra e quelle palestinesi, al suono di “Hamas non è la Palestina”. “Sono qui per portare il mio sostegno a un popolo che è occupato da settant’anni” ha raccontato un manifestante. Vicinanza e sostegno anche dal Mezzogiorno.
A Napoli il centro culturale Handala Alì – associazione no profit impegnata nella promozione della storia e della cultura palestinese – con le associazioni e centri sociali Napoli, ha annunciato per oggi l’iniziativa solidale con il popolo palestinese. “Quanto sta avvenendo in questi giorni in Palestina, a Gaza, è la conseguenza di anni di embargo, bombardamenti indiscriminati, negazione del diritto a ricevere cure, di avere scuole, servizi, finanche di muoversi liberamente, la negazione del diritto ad avere una vita dignitosa a cui tutti a tutte aspiriamo” si legge nel comunicato. “Denunciamo con forza la politica criminale del governo israeliano e invitiamo tutti alla solidarietà attiva al fianco del popolo palestinese, per il popolo palestinese che resiste, scendiamo in piazza fino alla liberazione”. Da Napoli a Palermo, dove i collettivi si sono riuniti mercoledì pomeriggio in piazza Verdi, fino a Bari. Anche nel capoluogo pugliese i collettivi Osa e Cambiare Rotta hanno programmato una manifestazione per domani, sabato 14 ottobre, alle ore 16, in piazza Cesare Battisti. “Non siamo filo Hamas però siamo filopalestinesi – ha uno dei referenti8 Osa Puglia – sosteniamo la resistenza del popolo palestinese, il che vuol dire sostenere i palestinesi che si difendono e attaccano pure. Anche i nostri partigiani si difendevano dai nazisti, ma quando potevano attaccare attaccavano”. E così la mobilitazione si allarga e diventa anche politica: in tutto il weekend saranno decine le manifestazioni e i cortei per solidarizzare con la Palestina ma anche per chiedere “conto” delle azioni e dei comportamenti tenuti dal governo italiano e del mondo della politica, ritenuti da Usb (Unione Sindacale di Base) complici con “la decennale oppressione israeliana del popolo palestinese”.
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