Le aziende italiane fanno gola ai fondi: il caso Forgital
L’ultimo passaggio di mano aziendale è stato annunciato l’altra mattina da Marco De Benedetti. Il gruppo vicentino Forgital, leader mondiale nella costruzione degli anelli laminati forgiati per l’industria aerospaziale, che nel 2019 era stato acquisito dal fondo americano Carlyle per 1 miliardo di euro dai tre rami familiari della famiglia Spezzapria, è stato ceduto per quasi 1,8 miliardi di euro a un altro fondo statunitense, Stonepack, che l’ha valorizzato oltre 13 volte l’ebitda di 130 milioni 2024, a fronte di un fatturato che si aggira sui 500 milioni di euro. Dunque, prosegue lo shopping dei grandi investitori stranieri in Italia, in particolare da parte dei private equity, che nei primi 9 mesi dell’anno hanno investito 20,5 miliardi di euro. Si ricorderà che tra gli acquisti più importanti c’è stata la rete di Tim (Netco) da parte del fondo Kkr per 14 miliardi di euro.
In soli cinque anni, dunque, il gruppo veneto Forgital ha visto la lievitazione del fatturato, quasi raddoppiato, dai 275 milioni nel 2019, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto dal management nel mercato degli aerei e della relativa componentistica, che grazie a contratti di lunga gittata – anche ventennali con la Boing – assicura la costanza delle commesse e la possibilità di pianificare investimenti – per 130 milioni dal 2019 – che possono assicurare ritmi di ulteriore crescita sostenuti senza l’affanno di aprire nuovi mercati. “Grazie all’investimento, alla partnership e all’esperienza settoriale del team, riteniamo che Forgital sia ben posizionata per capitalizzare la crescita a lungo termine nei suoi principali mercati di riferimento, dall’aerospazio alla difesa, incluse le applicazioni industriali”, ha specificato in una nota proprio Marco De Benedetti, presidente di Carlyle per l’Italia, che dà l’idea come si stia intensificando lo shopping industriale non solo a Nordest. Si assiste alla vendita di aziende strategiche, che a volte sono importanti per la sicurezza nazionale, come nel caso di Tim, in teoria coperta dalla golden power che però non è stata attivata dal governo Meloni.
E questo, spiegano alcuni osservatori del mercato, in linea anche col precedente gabinetto Draghi. Sempre nel 2024 Three Hills Capital Partners ha rilevato La Bottega, noto fornitore di servizi per l’hospitality di lusso, per 112,4 milioni di euro, mentre i tre principali settori in cui si sono registrate le acquisizioni sono Tmt per un controvalore di 16,1 miliardi di euro; Energy & Utilities, per 15,4 miliardi e Industrial markets per 10 miliardi di euro. La strategia dei fondi, come ad esempio in Forgital, è quella di rivendere l’asset nell’arco di un quinquennio, ricavando una plusvalenza tra il 10 e 15% annua. A questo proposito Conor Sutherland, direttore generale del fondo Stonepeak, ha sottolineato che “Forgital è un elemento fondamentale della catena di fornitura aerospaziale a livello globale e un partner di fiducia per i principali produttori aerospaziali e industriali”. In forza del pacchetto di ordini già pingue per almeno due-tre lustri, considerando che il mercato aerospaziale dopo la crisi del Covid ha prospettive di medio-lungo periodo molto interessanti, c’è la “convinzione nella domanda di lungo termine del mercato dell’aerospazio, con Forgital che è ben posizionata per beneficiare del trend”.
Si spiega perché le attese di crescita sono rilevanti per una società che conta su 1.100 dipendenti con stabilimenti anche in Francia e Stati Uniti, e che nel 2025 attende un ulteriore balzo in avanti sia in termini di ricavi che di marginalità. Del resto, la cessione delle aziende strategiche alle multinazionali che operano nel Belpaese, nonostante rappresentino solo lo 0,4% del totale delle società tricolori, “hanno incrementato il fatturato del 26,9%, per un totale di oltre 908 miliardi di euro”. Nello stesso tempo, il valore aggiunto prodotto da queste imprese è aumentato del 13,4%, per complessivi 173 miliardi di euro. Sempre nel Vicentino, un anno fa c’era stata la vendita alla società di investimento americana Bain Capital per 1,3 miliardi di euro della Fis di Montecchio Maggiore, che produce principi attivi per le case farmaceutiche, con ricavi per 744 milioni di euro. Nel caso di Forgital fino alla primavera non ci potrà essere il perfezionamento della vendita perché il governo Meloni potrebbe esercitare la golden share, trattandosi di un’azienda strategica per la difesa. Ipotesi che difficilmente avverrà. Nel frattempo le società continuano a passare di mano, anche di serie A – l’ultima è il Verona -, e l’orbita è spesso di matrice statunitense.
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