Latitanza in ambulanza: 15 arresti nella rete di protezione di un boss della ‘ndrangheta
L’approfondimento di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, conducendo a quindici arresti eseguiti questa mattina dai carabinieri nelle province di Cosenza e Bari, ha permesso di ricostruire la rete di fiancheggiatori che avrebbero favorito la latitanza di Leonardo Abbruzzese, esponente di rilievo dell’omonima cosca della ‘ndrangheta attiva a Lauropoli, nel Cosentino, fino all’anno scorso sottrattosi all’arresto ordinato, sempre dalla Dda, nell’ambito dell’operazione Athena e poi catturato a Bari nel novembre del 2023: i risultati delle indagini hanno consentito di ricostruire i passaggi della latitanza di Abbruzzese che, il 17 ottobre 2023, già latitante, sarebbe stato trasferito dal Comune di Spezzano Albanese alla città di Bari a bordo di un’ambulanza riconducibile ad un’associazione del Cosentino e condotta da un volontario di soccorso, in modo da eludere più agevolmente eventuali controlli di polizia durante il tragitto.
Nel capoluogo pugliese Abbruzzese – indicato come il broker del clan degli Zingari della Sibaritide – , quindi, poteva contare non solo sui favori dell’a associazione che gestiva l’ambulanza ma pure sull’ospitalità garantitagli all’interno di una villa riconducibile a soggetti appartenenti al contesto criminale territoriale inseriti nei circuiti relazionali della sua cosca. Le indagini hanno svelato, inoltre, l’esistenza di un’associazione finalizzata allo spaccio di cocaina ed eroina, operante nei Comuni di Spezzano Albanese e Terranova da Sibari, in provincia di Cosenza. Ricostruite, infine, un’estorsione ed una tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso, perpetrate, rispettivamente, ai danni di un assuntore di stupefacenti, affinché saldasse un debito pari a 25mila euro circa contratto per pregressi acquisti di droga, e nei confronti di un imprenditore agricolo per recuperare da quest’ultimo presunti crediti.
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