“Lasciatevi sconvolgere dal dialogo” – Il Sinodo di pace di papa Francesco
Papa Francesco ha chiuso domenica scorsa, 27 ottobre, il Sinodo dei Vescovi, ma l’aspetto delle donne al servizio della Chiesa resta ancora una questione delicata e non totalmente ancora definita. Infatti, Il documento finale non prevede, come si auspicava, una maggiore equità rispetto al passato. Anzi, sono stati estromessi in parte, dal dibattito generale, i temi più spinosi o ritenuti divisivi come la questione delle diaconesse, dei preti sposati nonché la discussione legata al mondo Lgbtqia+, sentita e da rispettare, ma ancora spinosa. Il risultato del processo sinodale, iniziato nel 2021, e discusso a Roma per due anni consecutivi, si è concretizzato in un documento le cui proposte segneranno il futuro della Chiesa.
Papa Francesco ha dichiarato questo sabato, 26 ottobre, di accettare l’intero documento e, decidendo di non pubblicare un’Esortazione Apostolica, rendendo così il testo parte del Magistero della Chiesa Cattolica: un totale di 355 membri del Sinodo ha votato segretamente su ciascun paragrafo delle 54 pagine del documento, in cui si riflettono le conclusioni su questioni come il ruolo delle donne, la decentralizzazione dell’autorità ecclesiastica e l’aumento della partecipazione dei laici nei processi decisionali.
Entrando nel merito del testo come non ricordare che il rapporto di quest’anno è più concreto, con meno punti interrogativi e proposte più specifiche, articolato nel pratico in cinque parti, ossia: Il cuore della sinodalità (chiamati dallo Spirito Santo alla conversione); Insieme sulla barca (la conversione delle relazioni); Gettate le reti (la conversione dei processi); Una pesca abbondante (la conversione dei legami) e Vi mando anch’io (formare un popolo di discepoli missionari). Tra i cambiamenti strutturali principali proposti, si possono evidenziare i consigli pastorali a livello parrocchiale e diocesano. Il documento inoltre invita a svolgere “con una certa regolarità di assemblee ecclesiali a tutti i livelli”, e incoraggia a cercare “di non limitare la consultazione all’interno della Chiesa Cattolica, ma aprendosi all’ascolto del contributo di altre Chiese”. I membri del Sinodo chiedono inoltre nuovi processi di valutazione per i vertici della Chiesa. Il documento fa riferimento a un’“autorità sinodale,” proponendo un equilibrio con l’autorità episcopale, descritta come “irrinunciabile” ma “non incondizionata.” In questa direzione, propone una revisione delle norme canoniche “in chiave sinodale, che chiarisca tanto la distinzione quanto l’articolazione tra consultivo e deliberativo e illumini le responsabilità di coloro che nelle diverse funzioni prendono parte ai processi decisionali.”. Viene inoltre indicata la necessità di stabilire requisiti per la rendicontazione finanziaria, misure di prevenzione e risposta agli abusi, nonché meccanismi di relazioni periodiche e maggiori requisiti di trasparenza. Il documento riafferma l’unità nella diversità promossa dall’inizio del Sinodo, suggerisce una relazione continua tra le Chiese orientali e quella latina, iniziative ecumeniche e adattamenti culturali specifici a ciascun contesto. Si propone, finanche, una revisione globale della formazione nei seminari, integrando i principi pastorali.
Per quanto riguarda il ruolo delle donne, il documento propone uno studio continuo del ministero diaconale e un incremento dei ruoli di leadership, della partecipazione alla formazione del clero e una maggiore voce nei processi decisionali. Un appunto a parte meritano i laici, i quali rivestono un ruolo essenziale nel documento finale.
Rimane infine pertanto da affrontare una fase fondamentale sull’implementazione riguardanti le misure concordate, per fare della sinodalità “una dimensione costitutiva della Chiesa” stessa. Il Papa in conclusione in questo sinodo ha invitato a “camminare insieme”(che poi è il significato in greco della parola syn …odos). Dicendo nel suo discorso: “Lasciatevi sconvolgere dal dialogo”, sicuramente mezzo per ogni accordo e/o processo di pace.
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