Attualità

L’arsenale della Curva Nord: bombe e kalashnikov a Milano

di Giorgio Brescia -

Lo striscione affisso a Milano che attacca l'ex capo del tifo interista


Curve Nord e Sud dello stadio Meazza di San Siro, ora spunta anche un arsenale di armi e bombe nell’inchiesta che sta rivelando i particolari e gli intrecci del tifo del capoluogo lombardo e del suo controllo con molti ambiti del mondo della criminalità. Stavolta la Squadra Mobile della questura di Milano ha localizzato e messo le mani sul presunto arsenale della curva Nord dell’Inter. La perquisizione è scattata la notte scorsa e ha permesso di individuate granate, pistole, kalashnikov, bombe a mano, mitragliette, proiettili e giubbotti antiproiettile. Una perquisizione, come anticipata dal sito de Il Fatto Quotidiano, che è stata effettuata in un garage di Cambiago che era nella disponibilità di una persona legata alla curva Nord e all’ex capo del tifo interista Andrea Beretta. Armi e bombe che erano conservate nei locali di un magazzino poco distante dalla casa di Beretta e nella disponibilità della persona arrestata e trasferita nel carcere di San Vittore.

Il rinvenimento dell’arsenale potrebbe essere in qualche modo collegato al recente pentimento dello stesso Beretta, che da giorni sta parlando con i magistrati che coordinano l’inchiesta. L’ex capo della Curva Nord dell’Inter, infatti, ha deciso di collaborare con la giustizia e di rivelare tutto ciò che sa sulle dinamiche criminali che per anni hanno messo gli spalti di San Siro sotto il controllo della criminalità. Una notizia che circolava da tempo, anche avvalorata dalla circostanza del suo cambio di legale di fiducia, scegliendo un avvocato solitamente impegnato nella tutela dei collaboratori di giustizia e che non poco ha irritato l’ala più ortodossa del tifo interista, che lo ha espressamente accusato di infamia. Nel frattempo, il quarantanovenne è stato trasferito dal carcere di San Vittore in un altro penitenziario del Centro Italia, diventando la “gola profonda” che sta parlando con i pm della Dda Sara Ombra e Paolo Storari.


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