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L’annuncio di La Russa: gli animali potranno entrare in Senato

di Roberta Rizzo -


Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha recentemente annunciato l’intenzione di consentire ai senatori di portare i propri animali domestici all’interno di Palazzo Madama. Questo, secondo La Russa, rappresenta la soluzione a una grande “ingiustizia” che affligge il Paese, poiché i parlamentari, sebbene spesso considerati privilegiati per i loro stipendi, benefici e immunità, non hanno mai avuto il diritto di condividere gli spazi di lavoro con i loro cagnolini o gattini.

Durante una convention di Fratelli d’Italia a Brucoli, nel comune di Augusta, La Russa ha dichiarato: “Vi do una bella notizia, credo che sia giunto il momento di autorizzare i senatori a portare i propri animali domestici dentro il Senato”. Questo annuncio, ironicamente, è stato accolto come un momento “storico”, dato che il Senato italiano è in funzione dal 1871, ma nessuno aveva mai affrontato prima d’ora questo tema.

Carlo Calenda, leader del partito Azione, non ha tardato a commentare la notizia, pubblicando un post sui social in cui ironizzava sulla svolta, scrivendo: “Finalmente le riforme che aspettavamo! L’Italia è salva“. La Russa ha risposto alla provocazione, chiarendo che la decisione sugli animali domestici non rappresenta una riforma, ma una proposta che verrà esaminata. Inoltre, ha ricordato a Calenda che le riforme spettano al governo e non alla presidenza del Senato, aggiungendo una nota di polemica: “Un po’ di buona volontà nel capire le differenze…”.

In realtà, un episodio simile si era già verificato a giugno, quando la senatrice Michaela Biancofiore aveva portato la sua cagnolina Puggy, un carlino di undici anni, a Palazzo Carpegna. Questo gesto aveva destato curiosità, ma non aveva ancora avviato un dibattito ufficiale su una regolamentazione riguardante la presenza di animali domestici in Parlamento.

La proposta di La Russa, se approvata, potrebbe rappresentare un segno di modernizzazione per le istituzioni italiane, permettendo ai senatori di godere della compagnia dei loro animali anche durante le attività parlamentari.


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