Attualità

L’affaire Striano scuote la politica, ma anche la magistratura

di Giuseppe Ariola -


L’affaire Striano sta scuotendo la politica, ma anche la magistratura. L’indagine della Procura della Repubblica di Perugia sul dossieraggio abusivo condotto dal luogotenente delle Fiamme Gialle dagli uffici della Direzione Nazionale Antimafia ai danni di esponenti del mondo politico, dello sport e dello spettacolo sembra destinata ad allargarsi e assume giorno dopo giorno contorni sempre più inquietanti. Inoltre, ancora una volta si assiste a un intreccio tra un’attività investigativa quanto o meno dubbia e il mondo dell’informazione. Da convinti sostenitori del diritto (ma anche del dovere) di informare in modo preciso e puntuale in nome della libertà di stampa, alla luce di questa nuova inchiesta della magistratura finita su alcuni quotidiani grazie ai soliti ‘spifferi’ che in modo pilotato arrivano sulle scrivanie delle redazioni, riteniamo doverosa una riflessione profonda su cosa è giusto pubblicare e cosa no. Non solo in termini di legge, ma anche e soprattutto deontologici: una fonte che agisce in una veste non ufficiale è pur sempre attendibile e affidabile? E’ opportuno rischiare di agevolare trame oscure architettate ad arte contro le istituzioni in nome di un presunto scoop o per vendere qualche copia in più?
Una cosa è certa, con l’indagine di Raffaele Cantone, che insieme al procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo ha addirittura chiesto di essere audito da Copasir, Commissione parlamentare antimafia e Csm, si apre un nuovo capitolo della correlazione tra attività inquirenti e organi di stampa. Una commistione che, come la storia insegna, rischia di tramutarsi in uno scontro tra politica e magistratura. Lo abbiamo visto con tangentopoli, nel corso dell’era berlusconiana e, in piccolo, anche durante la permanenza di Renzi a Palazzo Chigi. Che questa sia la volta buona per dirimere in punta di diritto una problematica che rischia di intaccare i principi costituzionali e che sbocca nello scontro tra poteri e ordinamenti dello Stato?


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