Attualità

La sveglia dopo la sbornia “ambientalsalutista”

di Michele Gelardi -


LIBERALMENTE CORRETTO – La sveglia dopo la sbornia “ambientalsalutista”

Qualcuno finalmente si è svegliato dal lungo sonno della ragione, durante il quale i generi dell’essere umano erano divenuti infiniti e modificabili ad libitum, non più solamente due predeterminati (maschi e femmine); l’utopia green imponeva di rinunciare al motore termico, a danno dell’industria italiana ed europea; la hybris dei “grandi della terra”, riuniti 29 volte in COP, comandava al sole di non risplendere troppo, per giungere al traguardo del decremento della temperatura media di un grado e mezzo entro il 2030; la “scienza”, detenuta in regime di monopolio dall’OMS, prometteva la salute universale a mezzo vaccino; e altre simili amenità. Franano di colpo le certezze granitiche dei profeti del Green Deal e della “Transizione” transumanista, alimentate dalla grancassa dei media uniformata al “pensiero unico”, e ci si chiede come sia potuto accadere, in tempi tutto sommato brevi, il miracolo della resipiscenza, di cui si colgono molteplici e univoci segni. La risposta è semplice: è bastato dare voce agli elettori. Nel momento in cui il popolo ha potuto parlare, ha detto chiaramente che le imposture “socialgreen” gli sono indigeste. Lo ha detto in Argentina, in Italia, in Austria, in Francia, in Germania, in Romania, negli Stati Uniti. Nel nuovo clima, si sono aperte le crepe dai cui sono filtrate verità fino a ieri ben nascoste, eppure facilmente intuibili. Zuckenberg, paladino fino a ieri del New Deal “politicamente corretto”, ha confessato di aver ricevuto forti pressioni dall’amministrazione Biden, per silenziare, nei suoi canali social, le voci non conformi alla dottrina di regime. Nella patria della libertà, si consumava sotto gli occhi di tutti un gravissimo attentato alla libertà di pensiero e di parola, sotto le mentite spoglie del fact checking, novella modalità della vecchia censura. Il diavolo tuttavia fa le pentole, ma non i coperchi; e così Zuckenberg, caduto da cavallo sulla via di Damasco, o meglio appiedato per caduta del cavallo-Biden, ha deciso di essere magnanimo e di “concedere” la parola anche a coloro che non hanno portato il cervello all’ammasso. Al contempo, nel vecchio continente è deflagrato lo scandalo Timmermans-ONG. Il quotidiano olandese De Telegraaf narra che l’Unione “ha pagato segretamente gruppi ambientalisti per promuovere i piani verdi dell’ex commissario Franz Timmermans”. Per anni la Commissione ha sovvenzionato lobby ecologiste (leggasi ONG) per promuovere il Green Deal.

L’entità dei compensi era commisurata agli obiettivi raggiunti, per capacità di “convincimento” all’indirizzo di eurodeputati ed esponenti dei governi nazionali. Ovviamente i contratti erano segreti, alla maniera di quelli stipulati dall’Unione coi fornitori del vaccino anti-Covid a firma della von der Leyen, cosicché l’anomalia della segretezza si somma alle altre due mastodontiche irregolarità/illiceità:

a) l’attività di lobbying deve essere remunerata dagli stakeholders (privati), per rappresentanza e buoni uffici presso le autorità pubbliche, non già dall’amministrazione pubblica per attività di “autoconvincimento”;

b) le ONG devono la loro natura di Enti morali, super partes, al perseguimento di finalità statutarie di assistenza e beneficenza, dunque non possono ricevere compensi per offrire sostegno a programmi politici. Ne discende che gli inventori dei cappotti termici delle case e del tappo legato alla bottiglia non erano solo disinteressati e ingenui “utopisti”; facevano parte di una scellerata consorteria, dedita a distrarre le risorse dei cittadini europei dalle finalità d’istituto.

Non è stata ancora accertata la responsabilità penale; ma è chiarissima la responsabilità politica, dichiarata per “autocertificazione” dagli stessi successori di Timmermans. La Commissione europea ha emanato nuove linee guida, vietando alle ONG di utilizzare i fondi europei per attività di lobbying e advocacy; il che ovviamente conferma che quell’utilizzo, irregolare nella migliore delle ipotesi, penalmente illecito nella peggiore, era divenuto una prassi, poiché non c’è ragione di disporre l’espresso divieto di ciò che non è mai stato. Come non c’era ragione che Il cavallo-Biden prima di cadere, trascinando con sé tanti Sauli sulla via di Damasco, concedesse la “grazia” all’esimio virologo Fauci prima di qualsivoglia imputazione, se l’affare miliardario del vaccino Covid non celasse qualche segreto inconfessabile. Queste sono le verità inconfutabili di oggi. Qualcuno le aveva intuito anche ieri, ma era solo un “complottista”.


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