Politica

IL COMMENTO – La strana coppia Tarquinio-Vannacci

di Redazione -


di CARLO GIOVANARDI
Mi considero da sempre un popolare liberale di ispirazione cristiana, con valori politici e culturali che ho sempre cercato di testimoniare nella mia lunga attività parlamentare e di governo.
In particolare ho cercato di essere coerente con questi principi nelle deleghe che mi erano state affidate nei Governi Berlusconi di cui ho fatto parte come Ministro e come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: adozioni internazionali, politiche familiari, contrasto alle tossicodipendenze, servizio civile nazionale.
Come Ministro per i Rapporti con il Parlamento ho poi avuto modo di affrontare tante altre tematiche, nelle risposte ad interrogazioni ed interpellanze, sempre in sintonia con questo ambito ideale e in difesa dei cosiddetti principi non negoziabili, così cari a Benedetto XVI.
Proprio per questo non ero mai riuscito a capire il palese ostracismo riservatomi dal giornale Avvenire della Conferenza Episcopale Italiana, al tempo della direzione di Marco Tarquinio, che non ha mai dato spazio alle mie posizioni politiche e valoriali, notoriamente da sempre collegate a quelle del Partito Popolare Europeo.
Sono stato pertanto relativamente sorpreso quando ho visto Marco Tarquinio candidato al Parlamento Europeo per il Pd di Elly Schlein, coerente e combattiva contestatrice di quei valori, sia che si tratti della tutela della vita umana dal concepimento sino alla morte naturale sia che si tratti del matrimonio che la nostra Costituzione ritiene essere una società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna.
So bene che Tarquinio sostiene curiosamente di non condividere affatto la linea politica, su questi temi, del partito per il quale chiede di votare, ma ci sono altri distinguo tarquiniesi che sinceramente fanno rimanere a bocca aperta.
Contrariamente infatti a De Gasperi, Moro, Fanfani, Andreotti, ecc che hanno sempre considerato la nostra appartenenza all’Alleanza Atlantica una garanzia di sicurezza e pace per il nostro Paese, il Nostro non soltanto contesta l’invio di armi agli ucraini per difendersi dalla brutale aggressione di Putin, che bombarda indiscriminatamente i civili ucraini, ma suggerisce perentoriamente di sciogliere la Nato.
E a sorpresa il Tarquinio pensiero sembra coincidere con quello del leghista Roberto Vannacci, che non a caso dichiara al Foglio che apprezza le posizioni di Tarquinio su Nato e Russia.
E allora vorrei ricordare ad entrambi la posizione ufficiale della Santa Sede, ribadita ancora una volta dal Cardinale Parolin: “L’appello del Pontefice è che si creino le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura. In tal senso è ovvio che la creazione di tali condizioni non spetta solo ad una delle parti, bensì ad entrambe, e la prima condizione mi pare sia proprio quella di mettere fine all’aggressione”.
Altro che sciogliere la Nato, bloccare l’invio di armi ed invitare gli ucraini ad arrendersi!


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