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La spy story del lago: ecco chi viveva a pochi chilometri dalla tragedia

di Rita Cavallaro -


La spy story del Lago Maggiore e quell’inquietante filo rosso di ottanta chilometri che separa il luogo del naufragio delle spie dalla villa di Basiglio, dalla quale il 22 marzo è evaso il criminale russo Artem Uss. Quella che all’apparenza è una tragedia scatenata da una tromba d’aria ha portato alla luce una riunione tra agenti segreti che doveva rimanere nell’ombra.

LA FUGA DEGLI 007

Ventuno passeggeri, tutti 007, su una barca omologata per 15 sono finiti in acqua poco dopo le 19 di domenica scorsa: quattro non ce l’hanno fatta, gli altri sono svaniti nel nulla. Gli agenti del Mossad esflitrati di fretta in Israele. Gli italiani dileguatisi dall’ospedale per abbandonare nella notte gli appartamenti che, secondo indiscrezioni, sarebbero basi temporanee sul territorio per l’attività di osservazione di magnati russi, la cui presenza nella zona è aumentata negli ultimi mesi.

LA RIUNIONE SEGRETA

La riunione tra gli otto 007 italiani dell’Aise e i tredici agenti segreti del Mossad, seppure spacciata come festa di compleanno con imprevista gita in barca, avrebbe una valenza intrinseca ai rapporti tra i Servizi italiani, la cui immagine è stata minata dalla gestione fallimentare del caso Uss, e le altre cancellerie internazionali.

LE VITTIME

Il mistero del lago è servito e s’infittisce alla luce della scelta degli inquirenti di non fare l’autopsia sulle vittime. Nella tragedia sono annegati la russa Anna Bozhkova, 50 anni, Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, rispettivamente di 53 e 62 anni ed entrambi dell’Aise, e Shimoni Erez, ex spia israeliana di 53 anni. Carminati è indagato per naufragio e omicidio colposo.


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