La sinistra salvinista
La sinistra salvinista
di TOMMASO CERNO
Inutile stare qui a girarci intorno, se già la sentenza di Catania era “insana” non tanto per quel che scriveva dentro i fogli, che sarà sottoposto a altri giudici e potrà essere rovesciato con estrema facilità giuridica, ma perché subito è stata impugnata dalla politica e sguainata come una spada per farne uso diverso dal proprio, cioè uso parlamentare.
Poi è uscito il video della giudice Apostolico, in prima fila durante una manifestazione, di natura politica, contro lo stop agli sbarchi, dove si vede plasticamente che la sentenza che oggi sta fra le carte di un tribunale corrisponde in pieno alle idee personali del giudice, espresse invece in sede extragiudiziale, di lotta vera e propria contro un governo della Repubblica. Ora questo significa non solo che la sentenza puzza, ma che se anche fosse perfetta sul piano giuridico diventa attaccabile in virtù di questo contorno a dir poco imbarazzante per un membro della magistratura che si esprime su temi così delicati e connessi alla vita politica.
Ma significa soprattutto che la sinistra finisce per attaccare a parole il Matteo Salvini ministro delle Infrastrutture, che a differenza di un magistrato giudicante ha il sacrosanto diritto di fare politica e di esprimere un pensiero politico, saranno poi gli elettori a giudicare quanto questo sia opportuno o meno alle elezioni, ma finisce per fare proprio il gioco del Matteo Salvini leader della Lega, che alla fine ha stanato Pd e Si rovesciando l’esito del match.
Perché se attaccare una sentenza è sbagliato, a maggior ragione lo è difenderla di fronte a quanto avvenuto. Non c’è differenza, se non di prospettiva politica, fra i due atteggiamenti, il metodo è lo stesso. Si tratta di usare la giustizia per fare altro.
E questo non cambia se chi lo fa giudica bene o male quel magistrato, perché sempre di un giudizio politico si tratta. Lo stesso errore la sinistra l’ha fatto sulla tragedia di Mestre. E sempre facendo il gioco di quel ministro Matteo Salvini che nelle intenzioni vorrebbe criticare o mettere all’angolo. Perché quando il titolare delle Infrastrutture ha sfoggiato dubbi sulla sicurezza dei motori elettrici, sicuramente in modo precoce e non informato, la reazione è stata – come nel caso del giudice Apostolico – di segno uguale e contrario. E cioè un trionfo di citazioni scientifiche e numeri che dovrebbero, di fatto, dissipare ogni ombra sulla vicenda, che ancora non è nemmeno al vaglio dei tecnici, e asserire che la verità si trova nel campo progressista.
Peccato che questo metodo sia il metodo di Harry Potter. Poco importa che tu sia un Serpeverde o un Grifondoro, se la magia e quindi la sapienza che ne deriva, è di fatto affermata come una verità assoluta. La differenza vera fra i sistemi populisti e le democrature rispetto alla nostra, benché ammaccata democrazia liberale occidentale, è il metodo scientifico opposto al sapere rivelato. E il metodo scientifico non afferma alcuna verità assoluta, tanto meno prima di avere svolto le verifiche, ma si fonda sulla verità putativa, dimostrabile e documentabile in quel momento, grazie alle conoscenze e agli studi.
Pronto per essere rimesso in discussione di fronte a nuove prove, nuove scoperte. Ed è questa mutazione di sé che la sinistra dovrebbe realizzare per diventare alternativa al populismo di Salvini, perché facendo in questo modo altro non è che una sinistra salvinista. Che finirà per passare per quella che dice una cosa non perché essa ha un valore reale ma perché è il contrario di ciò che ha detto il Salvini di turno.
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