Attualità

La paranza delle truffe agli anziani partiva dal Sud

di Angelo Vitale -


Agiva dal Sud verso il Nord, la paranza delle truffe agli anziani. La svela un’operazione partita stamattina tra Napoli, Caserta e Torino e coordinata dai carabinieri di Genova per smantellare un’organizzazione criminale che aveva base operativa e logistica nella città di Napoli e si dedicava alle truffe agli anziani, con la tecnica del “finto maresciallo”, 29 le misure cautelari emesse dal tribunale del capoluogo ligure nei confronti dei capi dell’organizzazione e dei materiali esecutori, che agivano su tutto il territorio nazionale.

Si muovevano come squadra, una paranza guidata da una bss e da un capo, o’ Mast. A Napoli ed hinterland, Torino e Caserta, i carabinieri hanno raggiunto 29 persone, accusate di associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di anziani: 21 sono finite in carcere, 5 agli arresti domiciliari, 3 saranno sottoposti all’obbligo di presentazione. Un’operazione chiamata 2 ottobre, la Festa dei Nonni, che ha impegnato 150 militari dei comandi dell’Arma a Genova, Napoli, Torino e Caserta.

La paranza era guidata da una coppia, Alberto Macor e Marica Mastroianni, già noti alle forze dell’ordine. ai loro ordini batterie operative diverse che operavano su tutto il territorio nazionale, i cui componenti si incontravano e si aiutavano a vicenda.

Ai 29 indagati contestati complessivamente 54 episodi di truffe pluriaggravate, 45 consumate e 9 tentate sull’intero territorio nazionale tra l’aprile 2022 e il marzo 2024, che hanno fruttato oltre 700mila euro. Sventati 13 episodi e recuperato il profitto di alcune truffe (denaro e monili in oro) per un valore di circa 90mila euro. La banda operava In alcune abitazioni e bed & breakfast dove venivano organizzati veri e propri call center da cui effettuare le chiamate e il reclutamento dei cosiddetti telefonisti e dei trasfertisti. Macor e la Mastroianni decidevano la zona da colpire, individuavano il b&b dove far soggiornare i trasfertisti che partivano da Napoli già nel pomeriggio o nella sera della domenica per poi rimanere fuori città generalmente fino al sabato. I carabinieri hanno verificato che, per gli spostamenti, oltre a treni e taxi, i trasfertisti spesso utilizzavano autovetture prese a noleggio da agenzie del Napoletano. Il collegamento tra i telefonisti che chiamavano da Napoli e i trasfertisti avveniva attraverso telefoni cellulari dedicati di vecchia generazione, con utenze intestate a cittadini extracomunitari irreperibili, oppure utilizzando smartphone in abbinamento ad utenze intestate a “teste di legno”, comunicando solo mediante social network e chat.


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