Esteri

La pace di Trump: “Voglio incontrare Putin molto presto”

di Ernesto Ferrante -


di Ernesto Ferrante

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato all’agenzia Bloomberg che potrebbe avere colloqui con il presidente russo Vladimir Putin se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump fornirà all’Ucraina garanzie di sicurezza. Le sue parole sono state rilanciata dalla Tass.

Bocciata la proposta di mediazione Lula, ritenuto poco autorevole. Nel corso di un intervento al Forum economico mondiale a Davos, in Svizzera, Zelensky ha affermato che l’omologo brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva non è più rilevante sulla scena internazionale nell’ambito dei negoziati per la fine del conflitto con la Russia. “Penso che il Brasile abbia perso il treno. In passato ho parlato con Lula, ci siamo incontrati e gli ho chiesto di collaborare per porre fine alla guerra, ma ora non è più un player per noi e non lo sarà neanche per Trump”, ha detto il presidente ucraino.

Il Cremlino ha reagito con molta freddezza alle minacce di Donald Trump di imporre nuove sanzioni e dazi alla Russia se non metterà fine all’operazione militare speciale. Il portavoce Dmitry Peskov ha sottolineato che, già durante il suo primo mandato, il tycoon “è stato il presidente che più spesso ha fatto ricorso a metodi sanzionatori”. “Questi metodi gli piacciono o almeno gli sono piaciuti durante la sua prima presidenza”, ha aggiunto Peskov.

Il portavoce ha precisato che la presidenza russa “aspetta da Trump segnali che non sono ancora stati ricevuti”.

Tale posizione è stata ribadita dal vice ambasciatore russo alle Nazioni Unite Dmitry Polyanskiy: “La Russia dovrà vedere cosa significa per il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump un ‘accordo’ per porre fine alla guerra in Ucraina”. “Non si tratta solo di porre fine alla guerra. Si tratta innanzitutto di affrontare le cause profonde della crisi ucraina”, ha spiegato Polyanskiy alla Reuters.

Il presidente Usa dal vertice elvetico ha fatto sapere di voler “incontrare il presidente Putin molto presto per evitare ulteriori perdite di vite umane”. “È una vera e propria carneficina, dobbiamo fermare questa guerra”, ha proseguito il capo della Casa Bianca.

A Mosca non sono piaciute le notizie riportate da alcuni media occidentali, secondo cui Gran Bretagna, Francia e Germania hanno discusso la possibilità di inviare truppe in Ucraina per operazioni di mantenimento della pace, se dovesse essere raggiunto un accordo di cessate il fuoco.

Qualsiasi schieramento di truppe della Nato in Ucraina, anche come peacekeeper, è “assolutamente inaccettabile” per la Russia e rischierebbe di provocare una escalation del conflitto a un livello “fuori controllo”, ha chiarito la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova.

Il Segretario generale della Nato Mark Rutte in un dibattito con il presidente della Polonia, Andrzej Duda, il presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics, il primo ministro della Croazia, Andrej Plenkovic, il primo ministro del Belgio, Alexander de Croo, e il primo vice primo ministro dell’Ucraina, Yuliya Svyrydenko, ha legato le sorti militari di Kiev alla questione delle spese militari dell’alleanza atlantica, prefigurando scenari tragici nel caso in cui a prevalere dovessero essere i russi.

“Se l’Ucraina perdesse, ha osservato Rutte, ciò significherebbe che all’interno della Nato non staremmo parlando di un qualsiasi 3% invece degli attuali impegni di spesa che avete preso all’interno della Nato, qualunque sarà esattamente l’esito di quel dibattito. Non saranno miliardi in più, saranno trilioni in più, perché se l’Ucraina perde, allora ripristinare la deterrenza dell’occidente della Nato di nuovo, sarà un prezzo molto, molto più alto di quello che state contemplando in questo momento in termini di spesa, di aumento della nostra spesa e aumento della nostra protezione industriale”.

Sul campo di battaglia le truppe russe continuano a guadagnare terreno. Nella regione di Donetsk, a Bolshaya Novoselka, parte della guarnigione ucraina è stata chiusa in una sacca. I russi hanno conquistato il villaggio di Solenoye.


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