Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky fa tappa a Roma per la prima volta dall’inizio dell’operazione militare speciale russa, dopo aver già visitato negli ultimi giorni Helsinki e L’Aia. Zelensky sarà ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. L’orario dell’incontro non è stato ancora diffuso. Secondo fonti parlamentari, il presidente ucraino potrebbe incontrare anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni domenica, dopo averla ospitata lo scorso febbraio a Kiev.
Meloni ha scelto fin dall’inizio del suo mandato di sostenere a spada tratta gli ucraini e le posizioni di Washington e Londra, compromettendo le buone relazioni con Mosca costruite nel corso degli anni da esponenti di spicco dei partiti che compongono la sua stessa maggioranza di governo.
Equilibri geopolitici ma anche “calcoli di bottega”. L’Italia punta ad assicurarsi un posto in prima fila nella futura ricostruzione dell’Ucraina, valutata oltre 400 miliardi di dollari in un decennio.
Dal Vaticano è trapelata la possibilità “che il Papa incontri il presidente ucraino”, senza dettagli più precisi su luogo o orario. L’eventuale colloquio, in ogni caso, non è direttamente collegato alla “missione di pace” annunciata dal Pontefice. A riferirlo è stata la Tass, citando un informatore della Santa Sede. La comunicazione sarebbe stata ricevuta “solo pochi giorni fa”.
“La ‘missione di pace’ è un’iniziativa speciale, al momento non pubblica”, ha chiarito la ‘gola profonda’, ricordando che abitualmente Bergoglio incontra i capi di stato stranieri su loro richiesta. Tuttavia si ritiene “molto probabile”, nel caso di un faccia a faccia, che si possa discutere di un accordo di pace. Occhi puntati sulla Lega che in questi mesi si è mostrata più volte “tiepida” rispetto al “zelenskysmo” spinto della sorella d’Italia Giorgia.
“Tutti gli incontri sono positivi, ben venga sempre il dialogo. La speranza è che si possa al più presto arrivare a un cessate il fuoco, troppe persone stanno perdendo la vita in questo conflitto”, ha dichiarato Massimiliano Romeo, capogruppo al Senato del Carroccio.
L’obiettivo dell’esponente salviniano è quello di uno stop alla fornitura armi, che sta facendo gradualmente entrare il “Belpaese” nella schiera dei cobelligeranti: “Il mio auspicio è che possa iniziare anche da qui un percorso per una soluzione pacifica del conflitto in corso che porti una soluzione diplomatica della guerra, con la speranza di arrivare a un cessate il fuoco il prima possibile”. Romeo punta sul dialogo, ma non prevede strappi cruenti, come dimostra quel “da parte nostra continuiamo a garantire il sostegno all’Ucraina”.
Volodymyr Zelensky non interverrà in collegamento video alla giornata conclusiva dell’Eurovision Song Contest. È stata la European Broadcasting Union (Ebu) a rivelarlo, spiegando di aver respinto la sua richiesta. La kermesse è in corso a Liverpool.
“L’Eurovision Song Contest è uno spettacolo di intrattenimento internazionale e si svolge in base a rigide regole e principi che sono stati stabiliti sin dalla sua creazione”, si legge in una nota dell’Ebu, in cui si sottolinea la sua “natura apolitica”. Un principio “che vieta la possibilità di fare dichiarazioni politiche o simili come parte del concorso”. L’incursione dell’ex comico “sarebbe contraria alle regole dell’evento”.
Il primo ministro britannico Rishi Sunak si è detto “deluso” per questo epilogo. “Il primo ministro ritiene che sarebbe appropriato per il presidente Zelensky di parlare all’evento. Siamo delusi per la decisione della European Broadcasting Union – ha fatto sapere il suo portavoce – i valori e le libertà per i quali il presidente Zelensky e l’Ucraina stanno combattendo non sono politici ma fondamentali, e la stessa Eurovision lo ha riconosciuto l’anno scorso quando ha giustamente sospeso la partecipazione della Russia”. Stando a quanto riportato dal Guardian, Downing street non avrebbe comunque intenzione fare pressioni sugli organizzatori per indurli a fare marcia indietro.
Parole al vetriolo per il presidente dell’Ucraina da parte del vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. Zelensky potrebbe “suicidarsi da codardo. Come Hitler che ingoia veleno per cani”, ha scritto Medvedev su Telegram, definendo l’avversario come la “creatura in verde che ha augurato la morte a tutti al Cremlino”.
L’ex presidente ha aggiunto in maniera sibillina che “chi morirà e in che modo non lo sappiamo, perché le vie del Signore sono imperscrutabili. Ma il tossicodipendente di Kiev ha solo la possibilità di scomparire con le sue stesse mani” e “commettendo un suicidio codardo come Hitler”.
Lunedì nella capitale ucraina arriverà l’inviato speciale per l’Eurasia di Pechino. A darne conferma è stato il ministero degli Esteri cinese. Poi proseguirà poi la sua missione in Polonia, Francia, Germania e Russia in “uno sforzo per promuovere colloqui di pace”.
Quella di Li Hui è la prima “azione” di un diplomatico di così alto rango del Dragone dall’inizio delle ostilità. L’iniziativa era stata annunciata dal leader cinese Xi Jinping durante la telefonata del 26 aprile con il suo omologo ucraino.
In questi mesi la Cina, a cui si deve la presentazione dell’unico serio piano di pace, ha più volte ribadito il suo impegno per arrivare ai negoziati, nonostante le forti critiche ricevute da Stati Uniti, Gran Bretagna e Paesi Baltici per il sostegno garantito al presidente russo Vladimir Putin, che non la renderebbero un interlocutore affidabile.